Pasticceria Aroma, la giusta ricetta tra sostenibilità e risparmio (energetico)

La titolare, Stella Mozzo, spiega come le scelte di sostenibilità di piccole e medie imprese possono portare un vantaggio non solo ambientale, ma anche di risparmio in bolletta
Pasticceria Aroma, la giusta ricetta tra sostenibilità e risparmio (energetico)

La Pasticceria Aroma è una pasticceria e caffetteria a Bovolone, in provincia di Verona. Nata quasi per gioco, è diventata un’attività in espansione e all’avanguardia, grazie all’ampliamento e rinnovo degli spazi, in cui hanno trovato risposta due esigenze: quella, sempre più importante verso la sostenibilità e un occhio di riguardo verso il risparmio derivante dal efficientamento energetico.

Ce lo spiega meglio Stella Mozzo, titolare della Pasticceria Aroma.

Con il rinnovo degli spazi e dell’arredo si è deciso di puntare sulla sostenibilità, anche energetica, quasi in anticipo sui tempi, in cui sta diventando un tema quanto mai centrale per le pasticcerie e le imprese in generale…

Esatto, è stata una scelta verso cui ci siamo andati al momento del rifacimento degli spazi qualche anno fa, ma che oggi si sta rivelando particolarmente fortunata, sia in termini di sostenibilità che di risparmio su tutti i fronti. L’intera illuminazione del negozio è costituita da led a basso consumo, ma anche le attrezzature in laboratorio sono state modificate: l’impianto frigorifero è centralizzato e permette di risparmiare fino al 40/60% di consumi energetici. Abbiamo investito particolarmente su questo sistema unico di cella frigorifera, che permette anche il riutilizzo dell’acqua che si usa per raffreddare come acqua calda per il lavaggio. Il fotovoltaico invece lo abbiamo da 5 anni e ora stiamo pensando di ampliarlo rispetto ai 20 kilowatt odierni, che non coprono tutto il fabbisogno. 

Quali altre azioni che vanno in questa direzione avete implementato?

Abbiamo iniziato dal packaging, sul quale sono state ridotte le plastificazioni e le serigrafie, introducendo anche gli auto-montanti, in modo che non ci sia presenza di colla. Abbiamo mantenuto un packaging a maniglia – anche se non è la “moda” del momento – per disincentivare la richiesta di sacchetti e borse, considerando il quantitativo di sacchetti che ritroviamo gettati appena fuori dal negozio. Un vero spreco di carta e risorse. Per l’arredo, abbiamo puntato solo su materiali riciclo: il legno, il vetro e strutture in ferro e acciaio riutilizzabili con doppio scopo, che ci servono da mensola, ma sono anche molto decorativi e non necessitano di ulteriori elementi e fronzoli. Un altro elemento importante per il nostro approccio verso la sostenibilità e un minor impatto dei materiali è stata la digitalizzazione: ora le persone sono abituate a trovare e vedere tutto su smartphone, permettendoci di “computerizzare” il locale, eliminando di fatto la carta per comande e menù. È stato un percorso – intrapreso insieme allo studio Henry&co – non ancora terminato, ma che ci sta dando tante soddisfazioni.

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