Chef sorridente lancia farina. Cucina, food blogger, donna in divisa nera.

Storie di Donne e Farina: Vanna Scattolini

Chef sorridente lancia farina. Cucina, food blogger, donna in divisa nera.

Vanna Scattolini, nel cuore della Valpolicella, immersa tra le colline che producono il vino veronese più famoso del mondo, ha realizzato il suo sogno: una pasticceria che parla delle sue passioni, di dolcezze insolite e originali dessert che sono sintesi di bellezza e qualità

MADAMORÈ

«Sai quando si dice “cambiare vita”? Ecco, è quello che ho fatto io. Dopo 24 anni da impiegata amministrativa mi sono guardata dentro e ho scelto la mia passione: la pasticceria». «Volevo svegliarmi al mattino ed essere felice di andare a lavorare. Oggi lo sono pienamente. Madamadorè è la sintesi delle mie passioni: il bello, il buono e la qualità. Mi rappresenta in pieno, come mi rappresentano le mie proposte, espressione di una costante ricerca sulle materie prime e sulle tecniche di lavorazione. Le mie insolite dolcezze, ma anche le ricette più puramente classiche, sono tutte frutto di una riflessione e una reinterpretazione estremamente personale. Quando lavoro a un nuovo dessert, per esempio, mi chiudo in laboratorio, non dico niente a nessuno. Studio, scrivo, disegno, testo finché non sono pienamente convinta. Quando credo sia pronto, lo propongo al mio staff e da lì parte una nuova sessione di prove e modifiche. Fin dall’inizio non mi è mai piaciuto ispirarmi a qualcuno o fare un dolce già fatto da altri, anche se ho avuto grandissimi maestri come Leonardo Di Carlo e Davide Malizia. Amo creare qualcosa che parli di me e sia solamente mio, anche quando mi cimento con le ricette della tradizione. Da qui è nato il mio Pandorè che racchiude l’anima di Madamadorè. Un lievitato classico a metà strada tra un panettone e un pandoro, arricchito con una golosa glassatura e una cascata di mandorle. Un dolce originale che omaggia la tradizione innovandola. Un dolce mio, il mio sogno realizzato».

Vanna Scattolini

LA PASTICCERIA È…

Senza nessun dubbio: ricerca. Nel continuo perfezionamento della tecnica, nelle materie prime che non devono mai scendere sotto l’eccellenza, nell’ascolto del cliente e di se stessi. Ricerca, che per me significa crescita e sperimentazione. Significa non accontentarsi. Una cosa che non sopporto è sentir dire: abbiamo sempre fatto così, abbiamo sempre usato quella ricetta. La pasticceria, a mio avviso, è arte e creatività. Per questo non mi accontento mai e sono costantemente tesa verso lo studio degli ingredienti e delle consistenze.

PARLIAMO DI MATERIE PRIME

Poche, ma buone e in continuo divenire. Sono profondamente convinta che, per essere ricordato, un dolce debba essere “ricordabile”. Ovvero debba far sentire e riconoscere, a chi lo assaggia, tutti gli elementi di cui è composto. Nel mio laboratorio entrano solo ingredienti di cui ho personalmente testato la qualità e sperimentato le potenzialità. Dalla frutta per i gelati alla farina per i miei lievitati, dalle brioche – mio cavallo di battaglia – ai nostri Pandorè e a tutte le insolite dolcezze che ogni giorno animano il banco di Madamadorè.

LA FARINA PERFETTA È…

Semplice e in grado di accompagnarmi nelle mie ricerche sul gusto e sugli abbinamenti di aromi, soprattutto quando si parla di panettone, il mio dolce del cuore, e di lievitati particolari come il nostro Pandorè. In questo caso, più che in altri, la combinazione tra esperienza, rispetto dei tempi di lievitazione e farina di qualità sono la chiave per la riuscita del dolce. Per questo mi affido a farine che danno la certezza del risultato finale sia a livello di lavorabilità durante la preparazione, sia per lo sviluppo del dolce in lievitazione, senza mai dimenticare l’ultimo aspetto: l’assaggio. In quel momento sai se la farina ha fatto il suo dovere.

Pandorè

Torta di Rose in monoporzione

Babà in vasocottura

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