Damiano Carrara: il pasticcere dei due mondi

Stati Uniti e Italia, laboratorio e televisione. Sono questi gli universi tra i quali si muove Damiano Carrara, pastry star del piccolo schermo che ha da poco aperto il suo primo atelier italiano, tempio della dolcezza inclusiva
Damiano Carrara: il pasticcere dei due mondi

“Voglio far entrare i clienti nel mio mondo e far conoscere il Damiano pasticciere e imprenditore, non solo il volto televisivo”.

È questa l’idea dietro l’apertura a Lucca, lo scorso ottobre 2021, dell’Atelier Damiano Carrara. Una realtà pensata per offrire un’esperienza immersiva nel mondo della pasticceria, attraverso un percorso che coinvolge tutti i sensi. Il gusto, con le sue proposte dolciarie gluten free, realizzate con prodotti freschi, stagionali, quasi tutti a Km zero e di altissima qualità. Poi l’olfatto, attraverso una fragranza creata da lui stesso con estratti di vaniglia e fiori di cannella, che conduce il cliente in un viaggio dal Madagascar fino all’Oriente. E poi il tatto, grazie all’utilizzo di packaging dalla texture raffinata.

IL RIENTRO A LUCCA

Questa apertura è un ritorno alle origini per Damiano Carrara che, dopo una vita trascorsa negli Stati Uniti e tre punti vendita “Carrara’s” aperti in California, torna a casa. Qui lo aspetta una folla di golosi che dopo aver passato anni a sognare le sue creazioni davanti al piccolo schermo, può finalmente assaggiarle di persona.

Damiano infatti è uno dei volti della pasticceria in tv più amato sia Italia che oltreoceano. Questo fin da quando nel 2015 ha partecipato come concorrente alla prima stagione del talent show “Spring Baking Championship”, trasmessa sul canale statunitense Food Network. La prima di una lunga serie di esperienze televisive che lo hanno visto protagonista, passando per Bake Off Italia fino ad arrivare all’ultima stagione di Cake Star.

L’INTERVISTA

Come è nata l’esigenza di un’apertura in Italia?
Ci pensavo da tempo. Durante la pandemia ho iniziato a valutare seriamente l’idea, a disegnare il locale, e ho cominciato a lavorare alla prima fase di progettazione. Non ho mai nascosto il mio desiderio di aprire in Italia e di iniziare proprio dalla mia Lucca. È per un ritorno alle origini, alla mia famiglia, alle mie radici dopo tanti anni lontano. È un nuovo inizio per me e spero che dall’Atelier possano partire tanti nuovi progetti.

Che tipo di pasticceria proponi a Lucca?
Una pasticceria moderna, tutta naturalmente senza glutine e alcuni prodotti sono anche senza lattosio. Una proposta inclusiva e aperta a tutti. Le allergie al glutine o al lattosio sono ormai all’ordine del giorno, quindi ho pensato a un modo per far sì che nessuno rinunciasse a una coccola dolce e gustosa.

Qual è stata l’accoglienza?
Molto positiva. Con Atelier Damiano Carrara siamo aperti ogni weekend e, fino ad oggi, ogni fine settimane si sono registrate lunghe code di clienti che provengono da tutta Italia. Organizzano addirittura pullman per venire a trovarci e questo mi rende molto orgoglioso. Significa che la mia pasticceria è arrivata al cuore di un pubblico molto ampio. Non è facile quando si ha un tipo di approccio come il mio, che rispetta la tradizione ma la reinterpreta anche in chiave contemporanea.

Quali sono le differenze e i punti di contatto con le Carrara Pastries statunitensi?
“In realtà ci sono principalmente differenze. Una su tutte è che in un punto vendita a Los Angeles facciamo anche servizio al tavolo di salato, con primi piatti, secondi e antipasti. In Atelier a Lucca invece si svolge principalmente la vendita al dettaglio dei prodotti dolciari.

La proposta è influenzata dai differenti contesti?
Moltissimo! In America posso offrire una scelta più ampia a livello di cucina perché gli americani amano mangiare italiano e hanno voglia di conoscere la nostra gastronomia a tutto tondo. Non parlo solo dei dolci, ma dei piatti della tradizione in generale, che per loro è un mondo lontano e sconosciuto. A Lucca non potrei mai proporre una cucina tradizionale italiana perché c’è già. Ho preferito puntare su delle proposte più innovative e solo sulla produzione di torte e dolci.

Dove vivi adesso e come gestisci le tue varie attività?
Vivo a Lucca, ma sono spesso in giro per l’Italia per le registrazioni dei programmi, eventi o showcooking. Gestisco tutte le attività in prima persona. In America posso contare sul supporto di mio fratello Massimiliano, che vive lì e che quindi fa praticamente le mie veci sul posto.

Fratello che è stato fondamentale anche nel tuo percorso di formazione…
Posso dire che è stato il mio maestro: lui ha iniziato a lavorare sin dall’età di 14 anni come pasticciere e mi ha insegnato tutto quello che sapeva. Passavamo giorni e notti in laboratorio a studiare i procedimenti, ideare ricette e perfezionare quelle già create. Quando ho deciso di aprire il mio primo locale a Los Angeles, ho pensato subito a lui come partner in questa avventura. All’inizio era un po’ scettico, poi sono riuscito a convincerlo a venire in America e devo dire che il tempo mi ha dato ragione.

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