Comi, alla ricerca dell’unicità

Nel cuore della Brianza la pasticceria Comi è il punto di riferimento per i lievitati e per i dolci di qualità. Fondata da Giancarlo nel 1958 oggi in laboratorio c’è Emanuele, inarrestabile ricercatore del gusto che alla tradizione delle preparazioni unisce sempre un tocco di estro
Comi, alla ricerca dell’unicità

Nel cuore della Brianza la pasticceria Comi è il punto di riferimento per i lievitati e per i dolci di qualità. Fondata da Giancarlo nel 1958 oggi in laboratorio c’è Emanuele, inarrestabile ricercatore del gusto che alla tradizione delle preparazioni unisce sempre un tocco di estro

Spesso si dice “se questi muri potessero parlare”. Se i muri della Pasticceria Comi avessero il dono della parola racconterebbero una storia di famiglia. Racconterebbero di quando nel 1935 accoglievano la Trattoria della Pace e della scelta coraggiosa di Giancarlo Comi, nel 1958, di cambiare rotta, mandare in pensione l’osteria e dare vita a una pasticceria di qualità basata sulle migliori materie prime. Racconterebbero di Emanuele Comi, delle sue mani che non stanno mai ferme e della sua mente che corre ancora più veloce delle mani.

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I muri del civico 2 di via Cavour potrebbero raccontare tanto, ma ancora di più sono pronti a vedere, perché Emanuele ha le idee molto chiare su questo punto: «io da qui non me ne andrà mai, qui c’è la mia storia, la mia filosofia. Qui ho iniziato e qui voglio portare avanti il mio progetto di pasticceria da degustazione, un mix di tradizione e follia creativa».

Emanuele ha poco più di 40 anni. Sulle spalle già tanto lavoro fatto e negli occhi la voglia di farne ancora di più. «Il laboratorio, per me, è un luogo di ricerca e continuo miglioramento. I miei clienti vengono qui per conoscere il mio approccio al dolce e capire la mia filosofia. Quando propongo un pasticcino o una torta quello che propongo è un viaggio nel gusto».

Se Comi, da sempre, fa rima con panettone – «Il nostro lievito ha circa 80 anni. Mio padre ha imparato le tecniche di lievitazione da Giulio Mapelli, lievitista storico e il primo panettone prodotto in via Cavour risale al 1960» – Emanuele è uno sperimentatore inarrestabile. «Il panettone per me è “casa”. Dall’altra parte ho sempre voglia di andare avanti. Nelle lavorazioni sono molto tradizionale, ma il mio bancone è un omaggio al mondo. Ogni giorno faccio una proposta diversa come si fa nei ristoranti stellati. Sono pro km zero, ma non sono oltranzista. Scelgo le migliori materie prime sul mercato, perché il meglio non ha confini».

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