Italmopa a Sigep: sostenibilità, innovazione e intelligenza artificiale

Dalla riunione di esperti in una tavola rotonda organizzata da Italmopa, grandi spunti per le aziende molitorie e il settore alimentare
Italmopa a Sigep: sostenibilità, innovazione e intelligenza artificiale

Italmopa, Associazione Industriali Mugnai d’Italia, ha organizzato a Sigep 25 l’annuale plenaria sui trend di settore. Un momento importante per fare un punto della situazione, ma soprattutto per iniziare a proiettarsi verso le tendenze già in essere e che hanno le potenzialità per svilupparsi ulteriormente in futuro. Dopo un’introduzione di Andrea Valente, Presidente di Italmopa, gli interventi si sono concentrati in particolare su tre direttive: sostenibilità, innovazione del prodotto e intelligenza artificiale, il tutto moderato da Alessio Romeo, giornalista de Il Sole 24 Ore.

Sostenibilità come certificazione e circolarità dei prodotti by Italmopa

Ha aperto i lavori Maurizio Notarfonsolo, Responsabile Laboratorio Innovazione delle Filiere Agroalimentari di ENEA, che ha sottolineato in particolar modo l’importanza di un quadro regolatorio stabile, anche – e soprattutto – quando si parla di sostenibilità.

“Definire se un prodotto è green oppure no è al momento molto difficoltoso. L’unica etichetta ambientale riconosciuta in questo momento dalla Commissione Europea è quella di tipo III, che adotta la metodologia PEF, e su questa etichetta verrà costruita la futura direttiva sui green claims. Si tratta di un’opportunità per la filiera molitoria, per iniziare a lavorare sull’ottenimento di questa certificazione da applicare sotto forma di bollino sui prodotti, ed essere così precursori in questo senso, un po’ com’è successo con l’Ecoscore francese o il marchio ‘Made Green in Italy’ italiano, che pochi conoscono, ma che è stato introdotto dal Ministero dell’Ambiente ed è in vigore dal 13/06/2018”. ENEA ha inoltre elaborato AGRITECH, un insieme di parametri che ha l’obiettivo di fornire alle PMI agroalimentari uno strumento di autovalutazione della sostenibilità di prodotto fondato sulla circolarità. “Stiamo lavorando a un’interfaccia web che serva come strumento interno all’azienda per comparare prodotti e performance su anni diversi”, conclude Notarfonsolo.

Innovazione di prodotto per aumentare la marginalità

Matteo Demartini, Senior Manager di Deloitte, si occupa di innovazione e il suo intervento si è concentrato proprio su questo argomento lato prodotto, e sulle grandi possibilità che può offrire (anche) la sostenibilità in fatto di marginalità del business. Le aziende si muovono oggi in un ambiente altamente sfidante: Deloitte Signals, che monitora il percepito da parte dei consumatori, segnala come ci sia preoccupazione per la dinamica inflattiva, con un picco dell’ultimo semestre, che ha portato a un totale di spesa stagnante. Senza generalizzare – sono diverse le esigenze e i comportanti a seconda delle fasce di reddito e dei cluster d’età – diventa sempre più fondamentale l’innovazione di prodotto, seguendo allo stesso tempo le esigenze che sembrano coinvolgere sempre di più i consumatori. Si va dalla materia prima, con esempi di startup che già stanno facendo progressi nel breeding by design, nell’agricoltura rigenerativa o nella robotica, passando attraverso la trasformazione (con automazione, byproducts upcycling e tracciabilità come maggiori verticali) fino al consumo (i prodotti free from, plant based o food as medicine, anche grazie alle nuove scoperte sui benefici portati dai farmaci contro l’obesità a base di GLP-1).

L’intelligenza artificiale per ottimizzare e semplificare i lavori ripetitivi

Mauro Cerea, Digital Enterprise and Cybersecurity OT Manager presso Siemens, ha concluso gli interventi focalizzandosi sull’argomento che è sulla bocca di tutti, in tutti i settori: l’intelligenza artificiale. “Il basso tasso di natalità in Europa, e in Italia in particolare, sta portando a un invecchiamento della popolazione e quindi della forza lavoro, con l’ingresso dei giovani che non compensa l’uscita dei lavoratori. I trend demografici mostrano che questa tendenza si accentuerà, ed è qui che l’intelligenza artificiale può aiutare a comprendere e replicare le abilità umane. La tecnologia sostituirà il lavoro umano? No, ma lo può migliorare e trasformare, liberandolo dalle attività ripetitive su cui esistono già dati e casistiche, consentendo agli esseri umani di concentrarsi su attività più creative”, spiega Cerea. L’aspetto fondamentale è rappresentato dall’utilizzo dei dati per ottimizzare i processi produttivi o abilitarne altri. “Con Siemens monitoriamo dal campo fino al cloud, aiutando anche aziende della filiera molitoria a efficientare i processi, aumentando la produttività e risolvendo i problemi dettati da mansione ripetitive”, conclude.

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