Alberto Magrì: declinare la tradizione al tempo futuro

Maneggia gli impasti a ritmo di musica e genera milioni di likes. Alberto Magrì è il perfetto interprete della pasticceria 3.0
Alberto Magrì: declinare la tradizione al tempo futuro

Ventiquattro anni, livornese, discendente di una famiglia di pasticcieri da cinque generazioni, Alberto Magrì ha affiancato alla preparazione dei dolci la condivisione sui social delle sue ricette. Il risultato? Su Instagram è @pastrychef_am e ha oltre 2 milioni di follower che arrivano da tutto il mondo e da una community di fedelissimi che lo segue con passione. Un esempio perfetto del meccanismo di funzionamento della pasticceria contemporanea, che affianca al know how la capacità di fare storytelling in modo originale e inedito sui social, Instagram e Tik Tok soprattutto. 

Scopri la ricetta del babà di Alberto Magrì ↓

D: Come è nata l’idea di condividere sui social le tue creazioni?

R: Era il novembre 2022 quando ho pubblicato i primi video. Per me era un modo per raccontarmi e per trovare un “posto” in cui esprimermi in modo originale: sono arrivate subito le prime visualizzazioni e i commenti, da tutto il mondo. Con loro, tanti messaggi di incoraggiamento e inviti a continuare a pubblicare: la spinta migliore per far diventare la pubblicazione sui social un impegno costante. 

D: Ti ricordi ancora la prima cosa hai preparato? E con quale post hai capito di essere diventato virale sui social? 

R: Il primo dolce che ho condiviso è stato il babà, di cui trovate la ricetta qui sotto. Una mattina, come tutte le altre mi sono svegliato con la voglia di mostrare la preparazione di questo dolce passo per passo e di condividerla sui social. Da subito ha avuto un numero di visualizzazioni importante, che mi ha fatto venir voglia di registrare anche la sfogliatella e da lì, ho capito che dovevo continuare e non ho più smesso. Tra i dolci che mi identificano di più, oggi, ci sono le sfogliatelle, le code d’aragosta e la torta Sacher.

D: Come definiresti il tuo stile dal punto di vista estetico e di comunicazione? Cosa li rende vincenti? 

R: Se dovessi definire il mio stile dal punto estetico lo identificherei in una parola: semplice. 
Amo la semplicità, fin da subito ho voluto esprimere a chi guarda i miei video la sensazione di essere lì insieme a me a preparare un dolce. Mi capita di ricevere messaggi di persone che si avvicinano al mondo della pasticceria dopo aver guardato un mio video e per me non esiste soddisfazione più grande.

D: Chi sono stati i tuoi mentori e modelli? 

R: Due mesi prima dalla pubblicazione del primo video sono stato a una mostra di Jago, artista e scultore, che mi ha trasmesso qualcosa che non è facile da descrivere. Lo reputo uno dei modelli a cui mi ispiro, insieme a mio padre e a Cédric Grolet.

D: Che consiglio daresti a un giovane appassionato pastry chef che voglia provare a seguire la tua strada? 

R: Il consiglio che trasmetto spesso a dei giovani pasticceri proprio come me, è quello di amare ciò che fanno e facciamo ogni giorno. Di non smettere mai di provare e studiare nuovi gusti e soprattutto di non pensare al successo o di “essere arrivati”, lavorativamente parlando. Non si smette mai di imparare cose nuove e forse questo è proprio il segreto per raggiungere gli obiettivi prefissati!

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