Dalla Svezia all’Italia, il croissant a forma di cubo che fa impazzire tutti

Il croissant a forma di cubo è il prodotto di pasticceria artigianale più desiderato ed instagrammabile del momento
Dalla Svezia all’Italia, il croissant a forma di cubo che fa impazzire tutti

Croccante fuori e morbido dentro, dolce o salato, grazie alla sua forma insolita ed originale sta conquistando tutti. Stiamo parlando del croissant a forma di cubo, il prodotto artigianale che sta spopolando su Instagram. Sembra che, il condizionale è d’obbligo, il primo ad averlo inventato sia stato nel 2018 il pasticcere svedese Bedros Kabranian da sempre appassionato alle forme geometriche. Lo ha chiamato Crube, dall’unione di Croissant e Cube. Per produrlo, utilizza uno stampo quadrato di metallo su cui poggia dei vassoi pesanti. Ha lo stesso impasto e consistenza dei croissant classici mentre a cambiare sono solo la forma ed il metodo di cottura.

Il croissant a forma di cubo in Italia

Il Cubrik della pasticceria Farmacia Del Cambio di Torino è il primo croissant 100% cubico ripieno di crema pasticcera

Nel nostro Paese la prima ad aver ideato questa reinterpretazione è stata la pasticceria Farmacia Del Cambio di Torino, oggi guidata dallo chef stellato Matteo Baronetto. Ispirato alla magia del rompicapo più famoso e difficile del mondo – il cubo di Rubik – si chiama Crubik ed è il primo croissant 100% cubico dalla sfoglia profumata. Si presenta avvolto in un involucro crunchy, dal cuore morbido e ripieno di crema pasticcera per un’esperienza di gusto unica. Nato nel maggio 2019, quando chef Baronetto decide di provare a cuocere l’impasto dei croissant all’interno di stampi quadrati utilizzati di solito per la preparazione di cibi salati, ogni giorno ne vengono sfornati tra i 120 ed i 150 pezzi, un numero limitato così da garantirne l’artigianalità e la freschezza del prodotto.

Dove si può gustare?

Kubo, della pasticceria culinaria Clèa di Milano. Lievitato tra le 16 e le 18 ore, farcito di crema pasticcera alla vaniglia e caramello salato

Grazie ai social, nell’ultimo periodo, la cubo mania si sta diffondendo in tutta la penisola e sono sempre di più le pasticcerie a proporlo. In provincia di Torino, a Susa, la pasticceria Pietrini 1958, ne realizza uno monogusto ripieno di crema chantilly al caramello salato, lievitato 12 ore. Dopo Torino è possibile gustarlo a Milano alla pasticceria culinaria Clèa, guidata dall’Head Pastry Chef Cristian Ratkovic. Lo ha chiamato Kubo, ha una lievitazione mista tra le 16 e le 18 ore e viene presentato in diverse farciture, sia in versione dolce che salata. Particolare menzione merita la versione con crema pasticcera alla vaniglia e caramello salato. A Genova è possibile trovarlo da Tentazioni Café: un impasto 100% artigianale, lievitato 6 ore ai gusti di pistacchio, cioccolato al latte, cioccolato bianco, crema pasticcera, caramello salato e marmellata d’albicocca. A Rieti, invece, la Pasticceria Fratelli Napoleone, ne propone tre versioni lievitate per 10 ore con marmellata di more, crema pasticcera e pistacchio.

Considerata la popolarità raggiunta da questo nuovo tipo di croissant (basti pensare che solamente sul social network Tik Tok l’hashtag #cubecroissant ha raggiunto quasi 35 milioni di visualizzazioni) viene da chiedersi: si tratta di una nuova frontiera della pasticceria o di una semplice moda passeggera?

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