Ritratto di Fabrizio Donatone, campione del mondo di pasticceria. Chef in giacca bianca.

Fabrizio Donatone, una vita da podio

Fabrizio Donatone da sempre vola altissimo sulle vette dell’arte bianca, ma senza vantarsene: con umiltà, discrezione e generosità, non ha scritto soltanto il suo nome nella storia della pasticceria mondiale, ma anche quello dell’Italia che, anche grazie a lui, innalza ininterrottamente il tricolore sul podio più dolce del mondo dal 2007
Ritratto di Fabrizio Donatone, campione del mondo di pasticceria. Chef in giacca bianca.

Fabrizio Donatone eccelle come pasticciere, nell’arte dello zucchero, della scultura del ghiaccio e della lavorazione del lievito madre. Nato e cresciuto in laboratorio (e ci tiene a precisarlo), sempre con le mani in pasta e cogliendo ogni opportunità per migliorarsi, è stato anche titolare di una pasticceria a Roma fino al 2013, anno in cui decide, insieme a Francesco Boccia ed Emmanuele Forcone, di dedicarsi completamente alla sfida di Lione.

Oggi apprezzatissimo formatore e consulente, si dedica soprattutto al lievito madre, di cui è grande conoscitore e maestro, in Italia e all’estero.

Da sinistra, Emmanuele Forcone, Francesco Boccia, Fabrizio Donatone

UNA VITA DA PODIO

Nel 2004 è medaglia d’oro e campione italiano di pasticceria artistica agli internazionali d’Italia Tirreno CT di Massa Carrara e medaglia d’argento alle olimpiadi di cucina IKA a Erfurt. L’anno successivo conquista il gradino più alto del podio alla fiera di Rimini: sue la medaglia d’oro e la menzione speciale per la lavorazione artistica dello zucchero al concorso organizzato dalla FIC.

Vince anche numerosi premi come pasticcere, come la medaglia di bronzo e il premio speciale per la migliore torta al cioccolato alla decima Coupe du Monde de la Pâtisserie a Lione, nel 2007: una vittoria che porta bene, perché da quell’anno l’Italia non scenderà più dal podio.

Nel 2010 vince il premio speciale come miglior pasticciere di Roma e provincia, conferito da Gamberorosso Città del Gusto. In team con Emmanuele Forcone e Francesco Boccia conquista la Coppa del mondo di pasticceria nel 2015, scegliendo di scolpire il ghiaccio. Da quel momento decide di dedicarsi alla consulenza e alla formazione, ma continuando ad affiancare come allenatore le squadre italiane: anche grazie al suo prezioso e costante supporto, l’Italia non scende dal podio dal 2007.

Entremets alla frutta: la torta gelato – glacés aux fruits – creata dalla Squadra italiana che ha vinto la Coppa del mondo di pasticceria del 2015

PANETTONE MANI IN PASTA

Mi occupo – spiega Fabrizio – di consulenza e formazione. In qualità di docente lavoro per diverse scuole rinomate. I miei corsi sono pratici: mi piace far lavorare gli allievi e ho creato un format chiamato Panettone mani in pasta, che è anche un mio marchio registrato. Ricevo tanta soddisfazione dai corsisti, che mi riferiscono di essere riusciti a migliorare il prodotto e ad aumentare la produzione. L’ho ideato quattro anni fa e proposto durante le mie docenze: durante le tre giornate di formazione il corsista ha a disposizione una propria postazione e una piccola macchina tuffante, per lavorare seguendo in prima persona tutte le fasi del lievito: impasto serale, impasto del mattino, porzionatura, pirlatura, glassatura, cottura e così via fino al confezionamento”.

UNA DEDICA SPECIALE

Dalla sua collaborazione con Agrimontana è nato anche un libro. “Con Francesco Boccia ed Emmanuele Forcone – spiega Fabrizio – ho condiviso non solo il podio nel 2015, ma anche un nuovo progetto editoriale, che sta andando molto bene. Ispirazioni e strutture di pasticceria, pubblicato a fine 2022 e nato da un’idea di Agrimontana per festeggiare i primi 50 anni di attività”. Il volume, dopo sole poche settimane, è già alla sua prima ristampa. L’editore si è fortemente impegnato per mantenere un prezzo di copertina accessibile: proprio per centrare l’obiettivo primario di divulgare il sapere e supportare la formazione dei futuri pasticceri.

Qui la ricetta della Colomba Classica↓

Per sfogliare l’articolo integrale, abbonati alla rivista ↓

© Riproduzione riservata