Alex Servida e il suo laboratorio con vista sul mondo

Affermato volto televisivo, il pasticciere di Pantigliate racconta il suo percorso professionale, nel quale la comunicazione social gioca un ruolo fondamentale
Alex Servida e il suo laboratorio con vista sul mondo

Con un profilo Instagram da 38,4 mila follower, Alessandro Servida è uno dei pasticcieri italiani più seguiti on line, merito anche delle sue varie esperienze televisive. Il suo è un percorso che sembra segnato: nel 1981 infatti i suoi genitori aprono una pasticceria a Pantigliate (Milano) e la chiamano Alex.

In quel laboratorio Servida impara dal padre le basi del mestiere, ma la svolta professionale arriva anni dopo dall’incontro con Iginio Massari: “ho avuto l’opportunità di affiancarlo e fargli da assistente durante una serie di master che teneva in quel periodo e questo per me ha rappresentato un cambiamento fondamentale di prospettiva” ci racconta.

Nel 2018 l’apertura a Milano. Oggi la sua idea di pasticceria consiste nella realizzazione di “dolci molto curati esteticamente – racconta Alex – molto appetibili ma che siano facilmente riconoscibili dal consumatore finale. In questa evoluzione c’è stata anche la mia evoluzione personale da semplice pasticcere a piccolo imprenditore che deve far quadrare tutti gli aspetti della sua produzione, facendo dolci che stupiscano ma che siano anche recepibili dal cliente e quindi vendibili”.

L’ESPERIENZA TELEVISIVA

Alex Servida esordisce in tv con Detto Fatto su Rai Due. “Quella televisiva – ci spiega – è stata un’esperienza terapeutica. Mi ha aiutato nel mio lavoro, perché saper gestire ansia e pressione davanti alla telecamera ha fatto sì che imparassi a gestirle anche fuori, davanti a uno show cooking o comunque nei rapporti professionali”.

Tra le trasmissioni che lo hanno visto protagonista anche Best Bakery con la quale ha girato l’Italia visitando decine di pasticcerie. “La cosa che mi è piaciuta di più è stato vedere come queste realtà vengono gestite con amore e passione. Quello che invece mi ha lasciato perplesso è stato che, in alcune realtà, ci fosse un limite di crescita, cioè persone che erano convinte che tutto ciò che facevano fosse già al massimo senza mettersi mai in discussione e senza mai cercare di aprire i propri orizzonti. Ed è un peccato perché l’umiltà in pasticceria è alla base”.

APPROCCIO IMPRENDITORIALE E SOCIAL

Un approccio, questo, proprio del pasticciere che è diventato imprenditore. “Siamo cresciuti – ci ha spiegato – con la mentalità casa e bottega. Adesso le cose sono cambiate, sono sempre di più i pasticcieri che hanno capito che bisogna avere delle strategie, pensare a cosa vedere e come venderlo. In tanti hanno cambiato mind set, ma è inevitabile: se non sei un imprenditore capace di fare i conti e promuovere quello che fai, nel giro di poco tempo tiri giù la saracinesca”.

Tra le strategie fondamentali al giorno d’oggi per sostenere la propria attività, la comunicazione ha un ruolo centrale, e in particolare quella social: “abbiamo da poco iniziato una nuova collaborazione con una social media manager interna che seguirà tutta la nostra comunicazione. È una scelta che stavamo meditando da un po’ perché ci eravamo resi conto che seguire da soli questo aspetto, che è fondamentale ma anche molto delicato, era davvero complicato. C’era bisogno di energie fresche, voglia di fare ma soprattutto di competenze specifiche, e abbiamo accolto nella nostra squadra una persona con queste caratteristiche. Con mia moglie, che è anche la mia socia, ci siamo detti che era arrivato il momento di cambiare pagina: ci è sembrata un’ottima mossa imprenditoriale”.

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