Il crowdfunding di Forno Brisa ha superato quota 1 milione

Obiettivo minimo raggiunto in pochi giorni dal lancio della campagna, con probabile overfunding in arrivo. Con la raccolta verrà finanziata la costruzione di un mulino collettivo. Intanto si prepara l'inaugurazione del quinto negozio a Bologna
Il crowdfunding di Forno Brisa ha superato quota 1 milione

A più di cinquanta giorni dalla sua conclusione, e a meno di dieci dal debutto, la campagna di equity crowdfunding lanciata da Forno Brisa sulla piattaforma MamaCrowd ha già ampiamente superato l’obiettivo minimo di 1,2 milioni di raccolta e viaggia spedita verso l’overfunding.
Nella serata del 15 dicembre 154 investitori avevano risposto all’appello con una promessa di versamento superiore a 1,4 milioni: di questi, 104 hanno già pagato, per una raccolta parziale di 820.000 euro.

In arrivo la quinta bottega

Per Forno Brisa – presente a Bologna con quattro store più un quinto in fase di apertura (in via Laura Bassi, quartiere Murri), un laboratorio di pane, pizza e dolci, uno di cioccolato, una torrefazione e un’azienda agricola – si tratta della seconda campagna di finanziamento dal basso, dopo quella conclusa con successo nel 2019 (1,2 milioni raccolti) per finanziare l’apertura del laboratorio nel quartiere Bolognina e il potenziamento dell’azienda agricola che opera secondo i principi della biodinamica a Nocciano, in Abruzzo.

L’obiettivo di questa seconda campagna, che punta a mille soci e a due milioni di raccolta massima, è creare un’impresa collettiva, insieme ad alcune delle migliori realtà della panificazione, con lo scopo di realizzare un mulino, digitalizzare le imprese artigiane e aprire tanti altri negozi. Nel frattempo Forno Brisa, realtà fondata nel 2015 da Pasquale Polito e Davide Sarti, ha ottenuto le certificazioni BCorp e Great Place to Work, ha quadruplicato il fatturato rispetto al 2017 e si prepara a superare i confini della sua città.

In progetto un mulino in Abruzzo

La raccolta di capitale servirà per realizzare alcuni nuovi progetti, tra cui il grande sogno del Mulino Collettivo in Abruzzo, dove Forno Brisa coltiva già il suo grano. L’idea è quella di arricchire ulteriormente l’ecosistema già esistente e aggiungere un nuovo tassello di conoscenza e competenza nella supply chain del pane: continuare a collaborare con i mugnai con cui il forno lavora da anni, ma completare anche la propria filiera, avendo il controllo completo della produzione della propria farina.Un altro progetto centrale è quello della digitalizzazione delle imprese artigiane appartenenti al gruppo, attraverso lo sviluppo di un software customizzato per la gestione delle bakery.

Crediamo nel talento – afferma Pasquale Polito – e siamo grati a tutti coloro che hanno dato l’anima e sono cresciuti con noi, un modo in più per esprimere il nostro slogan ‘siamo tutti titolari’. La cosa straordinaria e rivoluzionaria per il mondo dell’impresa e non solo per il settore food, è che i nostri colleghi artigiani diventano nostri soci, i nostri concorrenti, con cui corriamo insieme per un futuro migliore, per realizzare un sogno”.  E aggiunge: “Se grazie alla prima storica campagna crowdfunding siamo diventati una società collettiva con una rete di oltre 350 soci, in questo secondo round l’obiettivo è fare un passo in più, promuovendo la nascita di un modello d’impresa di intra-imprenditori, dove non esistono centro e periferia, ma si condividono conoscenze, valori e investimenti”. 

Tra i soci anche Davide Longoni

Ai potenziali investitori, il team di Brisa offre la garanzia di aver realizzato tutti i progetti promessi durante la prima campagna di equity crowdfunding: il nuovo laboratorio, lo spaccio in Bolognina, un nuovo negozio, l’ampliamento del primo store in via Galliera, una micro torrefazione e una piccola fabbrica di cioccolato di filiera. La crescita ha consentito ai 357 soci, in meno tre anni, una rivalutazione delle proprie quote di oltre il 200%. Tra i soci di Breaders, società proprietaria del marchio, compaiono nomi di riferimento nel mondo del pane come Davide Longoni, ma anche del vino come Elisabetta Foradori, Federico Orsi e Mateja Gravner.

Il fatturato previsto per il 2023 è di 4 milioni di euro. I negozi in attività si trovano tutti a Bologna, dalla sede originaria di via Galliera a quelle aperte successivamente in via San Felice e in via Castiglione, a cui poi si è aggiunto lo spaccio di via Nicolò dall’Arca nel quartiere Bolognina (poco lontano dalla stazione centrale). Si è poi aggiunto l’e-store dove sono in vendita diversi prodotti tra cui pane, biscotti e panettone (esclusa la pizza, disponibile solo nei negozi fisici) e il merchandising che caratterizza l’attività del brand, come la ormai proverbiale shopper con la scritta “fanculo la dieta”.

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