Zucchero artistico, ispirazioni dalle sculture di vetro

Sabbia o saccarosio? La prima si lavora nelle fornaci di murano, lo zucchero nei laboratori dei pasticceri. E i risultati artistici hanno molti punti in comune

Zucchero e vetro: nulla di apparentemente più lontano. Fino a quando non pensiamo al vetro di Murano, alle creazioni luccicanti e fragili che nelle fonderie prendono vita grazie al soffio e alla manualità di abili Maestri vetrai. E poi le affianchiamo idealmente alle sculture di zucchero artistico modellate da altrettanto abili Maestri. Il più noto tra questi è il pluripremiato Davide Malizia. Massimo esperto italiano di questa raffinata lavorazione, Malizia ha più volte sottolineato, in passato, che il legame tra le sculture in zucchero e il vetro di Murano non è solo estetico. Furono infatti i pasticceri della corte di Caterina de’ Medici ad apprendere la tecnica di lavorazione della massa plastica – “tirata” o soffiata – dagli artigiani della laguna di Venezia. Questa veniva poi divulgata in Francia, dove la sovrana si trasferì dopo il matrimonio con il duca d’Orleans, Enrico II di Valois.

IN MOSTRA A VENEZIA

Proprio a Venezia – sull’isola di San Giorgio Maggiore – è allestita fino al 1° agosto una mostra di oltre 750 deliziose sculture in vetro, tutte aventi per soggetti degli animali. Questa preziosa arca di Noè raccoglie la straordinaria collezione messa insieme in trent’anni di frequentazione della Serenissima di Pierre Rosenberg, presidente e direttore onorario del museo del Louvre di Parigi. Proprio quei fragili souvenir che i turisti sono soliti acquistare tra calli e campielli si sono rivelati delle preziose testimonianze del lavoro di straordinari maestri del vetro. Tra questi Napoleone Martinuzzi, ma anche di proverbiali marchi come Venini o Barovier & Toso. Ma dello zoo cristallizzato fanno parte anche minuscoli insetti realizzati a lume in scala reale da Bruno Amadi, e poi elefanti, cani, ippopotami, gatti, giraffe, mammut, orsi, pappagalli, pesci, tartarughe, volpi di vetrerie meno note. Piccoli e grandi oggetti riuniti in una raccolta eclettica e gioiosa, ironica e fuori dagli schemi e che documentano un ampio repertorio dell’infinita produzione di animali nella Murano del Novecento. E l’occasione può essere inoltre ghiotta per studiare ulteriori tecniche tipiche del vetro e applicabili allo zucchero artistico, come ad esempio quella con cui si producono le murrine.

INFORMAZIONI PRATICHE

L’Arca di Vetro, allestita presso Le Stanze del Vetro – Fondazione Giorgio Cini, è visitabile anche in modalità digitale grazie al nuovo virtual tour 3D accessibile, sia da desktop sia da mobile, collegandosi al sito www.lestanzedelvetro.org. Sala dopo sala sarà possibile approfondire le straordinarie opere esposte grazie ai numerosi contributi testuali, fotografici e video dedicati alla produzione veneziana degli animali di vetro.

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