“Sucre d’Or”: Davide Malizia è il miglior artista al mondo

“Sucre d’Or”: Davide Malizia è il miglior artista al mondo

Il miglior artista al mondo dello zucchero è Davide Malizia, che si aggiudica il podio del “Sucre d’Or”

SUL PODIO

È Davide Malizia il vincitore della terza edizione dello “Sucre d’Or”, il premio assegnato al miglior artista al mondo dello zucchero. La premiazione è avvenuta domenica 6 settembre a Roma, sulla terrazza di Palazzo Naiadi dell’Hotel Exedra. La scelta di consegnare il premio per la prima volta in Italia aveva fatto presagire che questa volta sarebbe stato assegnato ad un italiano (le prime due edizioni sono state vinte dai francesi Gabriel Paillasson (1997) e Stephane Klein (2007)) e così è stato. Malizia ha ricevuto il premio da Gabriel Paillasson, “vate” della pasticceria francese, alla presenza dell’ospite d’onore, Iginio Massari, altro indiscusso maestro della pasticceria Tanta l’emozione del vincitore, che, commosso, ha ringraziato i colleghi presenti, ma un ringraziamento speciale è stato rivolto a Massari: “Sei sempre stato generoso, non mi hai mai chiuso la porta o detto che avevi da fare. Mi hai sempre spronato”.

IL TITOLO

La terza edizione dello “Sucre d’Or” si sarebbe dovuta tenere nel 2017, ma la giuria ritenne che non ci fosse un campione perfettamente in linea con gli altissimi standard del premio. Si è quindi dovuto attendere tre anni prima di individuare il nuovo campione. Le qualità considerate dalla giuria nella scelta del vincitore sono state la creatività, lo stile personale e l’innovazione messi nella lavorazione dello zucchero. Un’arte le cui origini sono di matrice italiana. Secondo la tradizione, infatti, sarebbero stati, secoli fa, i pasticceri di Caterina De’Medici, regina di Francia, a sviluppare questa decorazione, mutuandola dai maestri artigiani del vetro di Murano. Lo zucchero artistico, infatti, si lavora soffiando, tirando, colando, plasmando la materia per dare forma a sculture complesse e delicate. Da qui, la definizione di “artista dello zucchero” in francese: “tireur”, “tiratore”, che ricorda la tipica gestualità della lavorazione del vetro, così vicina a quella dello zucchero.

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