La pasticceria senza plastica di Nicolò Moschella

La pasticceria senza plastica di Nicolò Moschella

Il giovane talento Nicolò Moschella e il suo no all’utilizzo della plastica in pasticceria e lancia una monoporzione per sensibilizzare

IL PROTAGONISTA

Aveva già fatto parlare di sé per la giovane età e l’enorme talento, nonché per essere stato premiato come Top Italian Talent Chef 2018. Nicolò Moschella, allievo del Maestro Iginio Massari, ha infatti avviato a Cornaredo un pastry lab di oltre 500 metri quadri che quotidianamente sforna molti dei dolci che arrivano in ristoranti, bar, privati e nel suo punto vendita a Milano, il bistrot Just Love in porta Ticinese 76. «Prepariamo croissant, cornetti, pain au chocolat. Ne sforniamo 400-450 ogni giorno. Oltre a 1.300 monoporzioni e 5.000 pezzi mignon a settimana», spiega Moschella.

L’INIZIATIVA

Oggi il pasticcere 25enne torna con un’iniziativa socialmente impegnata. Si parla infatti di pasticceria “plastic free”, poiché nel suo laboratorio si sta attenti anche a questa tematica che tocca tutti molto da vicino. Se è dovere del singolo preoccuparsi di promuovere stili di vita dall’impatto ambientale il più ridotto possibile, Moschella si è appunto domandato come improntare la sua attività ai valori della sostenibilità ambientale. Chiaramente effettuando scelte eco-sostenibili. «Eliminare la plastica monouso è stato il mio primo pensiero, cercando dei prodotti utilizzabili in pasticceria ma anche amici dell’ambiente», continua.

IL DOLCE CHE SENSIBILIZZA

Per sensibilizzare nei confronti di una pasticceria libera dalla plastica Moschella ha così deciso di presentare una nuova monoporzione: il Matchamisu’. Si tratta di una versione rivisitata e ricca di proprietà benefiche di uno dei più grandi classici della nostra pasticceria, una soffice crema al mascarpone e al posto del caffè il the verde matcha. La particolarità è che le coppette utilizzate per contenerla sono realizzate in carta kraft, ottenuta da fonti rinnovabili. Viene infatti utilizzata solo materia prima che proviene da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali e sociali. Il kraft è un materiale che si ottiene dalla polimerizzazione dell’acido lattico derivato dal destrosio, a sua volta derivante da canna da zucchero, mais, barbabietola, grano ed altre piante ricche di zucchero. Essendo un prodotto del tutto naturale va semplicemente gettato nella raccolta della carta in modo da essere riciclato.

Avevamo parlato di macha qui

© Riproduzione riservata