Padova ospita anche per questa “stagione dolciaria”, giocata sull’ormai vicino Natale 2025, la finale di Panetthon, il concorso che dal 2011 premia l’eccellenza della pasticceria artigianale veneta sostenendo la missione salesiana di Adamitullo, in Etiopia.
La competizione golosa, nata da un’idea del medico oculista padovano Daniele Gaudioso, ha regole precise e rigorose. Possono partecipare esclusivamente pasticcerie, panifici e ristoranti delle sette province venete che producono panettoni secondo la tradizione milanese classica, ma soprattutto nell’impasto sono ammessi solo canditi e uvetta, con il divieto assoluto di utilizzare emulsionanti o conservanti.
La finale di Panetthon
La selezione accurata in più tappe ha portato in finale una ventina di concorrenti, i cui panettoni saranno sottoposti ad una valutazione alla cieca da parte di una giuria composta da esperti di panificazione dolce e giornalisti enogastronomici. Il protocollo di degustazione è rigoroso: solo l’addetto al taglio conosce l’identità dei dolci in gara e ogni fetta viene analizzata attraverso esame visivo, tattile, olfattivo e gustativo, prima dell’assegnazione del voto finale.
Le selezioni finali della giuria saranno ospitate, nel pomeriggio di domenica 30 novembre, dal ristorante Casa ExFòro a Prato della Valle, dove alle 18 prende il via una serata di degustazione che prevede due proposte di abbinamento. La novità di quest’anno è la partnership con 32 Via dei Birrai di Pederobba, che presenterà tre birre artigianali: Audace, Nectar e Nebra. Per i tradizionalisti, invece, Elisa Dilavanzo proporrà il Maeli Fior d’arancio Docg, vino bianco da Moscato giallo dei Colli Euganei.
L’intero ricavato della manifestazione viene devoluto alla Onlus Amici di Adamitullo, che garantisce istruzione a oltre 1300 bambini nel villaggio etiope.