Café Merenda lancia una nuova era nel mondo del gusto inclusivo e del pairing liquido. La bakery romana guidata da Chiara Caruso prosegue il suo percorso, rafforzando il legame intrinseco tra ricerca, inclusione e sperimentazione sensoriale. L’evoluzione della proposta si concentra sull’ampliamento della linea dolce con nuove referenze inclusive e su uno studio approfondito della caffetteria, che trasforma il caffè in un’esperienza multisensoriale in dialogo con l’elemento lattico o vegetale.
Diversamente golosi: il piacere che non esclude
La filosofia di Chiara Caruso è riassunta nel concetto che la contraddistingue: “Il gusto è un piacere che non esclude”. In linea con questo pensiero, la ricerca e la sperimentazione hanno portato all’ampliamento della linea Diversamente Golosi, inizialmente dedicata agli intolleranti al lattosio.
L’offerta inclusiva si arricchisce ora di due nuovi lievitati totalmente vegani: il Babka alla crema di nocciole e cioccolato e il Bun al lampone e crema. Questi prodotti sono realizzati utilizzando olio di semi e latte di avena.
La viennoiserie lactose free preesistente, che include croissant, pain au chocolate e veneziana, è invece realizzata con burro delattosato e crema a base di latte d’avena.
L’offerta complessiva di viennoiserie lactose free e vegana è ora aumentata a 5 referenze disponibili quotidianamente in vetrina, accanto a oltre 9 torte classiche da credenza (come torta di mele, pere e cioccolato, lemon poppy, plum cake, banana bread e caprese).
Chiara Caruso sottolinea come l’inclusione non sia un gesto isolato, ma il cuore della filosofia di Café Merenda. Raggiungere questo standard non è stato semplice, richiedendo oltre dodici mesi di prove, assaggi e aggiustamenti per garantire un risultato senza compromessi su gusto, fragranza e sfogliatura.
La viennoiserie classica: rigore tecnico e sensibilità creativa
La viennoiserie classica rimane un tratto identitario fondamentale di Café Merenda, frutto di costanti studi e perfezionamenti. L’offerta ha raggiunto oltre 15 referenze totali, tra dolci e salati, espressione di una ricerca che unisce rigore tecnico e sensibilità creativa.
I croissant, di autentico stampo francese, sono il risultato di un procedimento artigianale che impegna ben tre giorni di lavoro. Recentemente, l’attenzione si è focalizzata sulla riduzione degli zuccheri e sul bilanciamento del burro (rigorosamente francese, usato nell’impasto e nella sfogliatura) per ottenere un gusto più pulito ed equilibrato. Parallelamente, è stato messo a punto un mix identitario di farine e sono stati condotti approfondimenti sulla cottura per preservare le note aromatiche del burro e garantire la corretta caramellizzazione dello zucchero.
Tra le referenze più apprezzate figurano il pain au chocolat e i croissant farciti con la celebre crema di Café Merenda—una ricetta divenuta simbolo della bakery. Anche i pain suisse si distinguono per la laminatura croccantissima e impeccabile, che racchiude crema e cioccolato.
La creatività della lievitista si esprime anche negli special del week-end: produzioni a tiratura limitata che sperimentano forme e farciture inedite, pur rispettando sempre i tempi naturali di lievitazione.
Da menzionare anche gli impasti brioche, omaggio alle radici siciliane di Chiara Caruso, con aromatizzazioni che richiamano i profumi della sua terra, come zeste di limone, arance e miele. Questa linea include il cinnamon roll, la veneziana con crema, e soprattutto il maritozzo con la panna, più volte segnalato dalla critica di settore.
La caffetteria: esplorazione a 360 gradi
In perfetta coerenza con la bakery, la caffetteria di Café Merenda esplora il caffè a 360 gradi, analizzando tostatura, temperatura, fermentazione e ritualità.
Café Merenda seleziona con rigore roastery che adottano pratiche di tostatura calibrate sulla stagionalità del raccolto e sulle peculiarità organolettiche di ogni monorigine. Si privilegiano curve di tostatura che preservino la complessità aromatica e l’equilibrio sensoriale del chicco.
Un principio fondamentale è l’utilizzo di tutti i caffè entro 30 giorni dalla data di tostatura, periodo ritenuto ottimale per garantire la massima espressione aromatica e stabilità in estrazione.
Oltre all’espresso della casa (Picapau blend Brasile e Perù), sono proposti oltre sei metodi di estrazione: cold brew, french press, V60, doppio espresso, aeropress e batch brew.
La carta del caffè è in continuo divenire e attualmente comprende oltre 8 differenti tipologie di monorigini. Café Merenda predilige torrefazioni italiane ed estere, dando preferenza a realtà locali, indipendenti e artigianali, che si distinguono non solo per l’eccellenza, ma anche per una filiera controllata e socialmente etica.
Studio sugli abbinamenti: il pairing gastronomico e liquido
L’approccio di Café Merenda vede il caffè non come una semplice bevanda, ma come una materia di dialogo in un percorso sensoriale che valorizza l’equilibrio tra aromi, texture, temperature e processi di estrazione.
La ricerca sugli abbinamenti si articola in due direttrici complementari: il pairing gastronomico e il pairing liquido. Il primo approccio mette in relazione il caffè con le preparazioni dolci e salate della bakery.
In questo dialogo, la texture dei prodotti (la fragranza di una sfoglia, la cremosità di una farcitura o la sapidità di un impasto) viene armonizzata con caratteristiche del caffè quali acidità, dolcezza o persistenza, creando connessioni sensoriali precise e intenzionali. Esempi di pairing gastronomico attuali con l’abbinamento del famoso Pain au chocolat con il Flat white realizzato con latte vaccino e Colombia Pier Caffè. La Cinnamon roll viene invece proposta in abbinamento con il Filtro Las Vistas (Perù, Nowhere). O ancora il Toastino salato con il doppio espresso Pier Caffè Kenya.
Il pairing liquido esplora invece il rapporto diretto tra il caffè e l’elemento lattico o vegetale. In questo sistema, la bevanda è costruita come un equilibrio di densità, corpo e aromaticità, studiato per esaltare le peculiarità di ciascuna monorigine e la percezione tattile del caffè. Ogni preparazione nasce da un bilanciamento tecnico e sensoriale che rispetta la complessità del chicco. Esempi di pairing liquido attuali sono il Cappuccino con latte d’avena: estratto da Etiopia Tomassi, che offre un profilo floreale e fruttato, bilanciato dalla dolcezza naturale del latte vegetale; o l’Orange Brew: disponibile come cold brew o espresso refrigerato, realizzato con Rwanda Nowhere miscelato con succo d’arancia appena spremuto. Questo è un esempio di pairing che esalta il profilo aromatico del caffè tramite temperatura e diluizione controllata.