Marco Antoniazzi, una dolce vocazione familiare

Passione, attenta selezione di materie prime, professionalità e rigore nei processi di lavorazione, assieme alla cura per i dettagli e ai premi ricevuti, fanno di Antoniazzi e della sua azienda un portavoce di artigianalità italiana senza eguali
Marco Antoniazzi, una dolce vocazione familiare

Insignito della Stella al World Pastry Stars, 2 torte Gambero Rosso e membro APEI (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana), il Maestro Marco Antoniazzi scandisce le sue giornate tra laboratorio e attività imprenditoriale di famiglia. Titolare insieme al fratello Davide dell’azienda che porta il loro cognome, gestisce l’azienda di famiglia incentrata sul mondo dell’alta pasticceria e del banqueting. Una passione che nasce da bambino frequentando il laboratorio della pasticceria fondata dal padre Ennio a Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova. Gli studi lo portano poi ad affinare negli anni le svariate tecniche di produzione, da quelle classiche alle più moderne, frequentando numerosi corsi e ospitando grandi maestri pasticcieri italiani e internazionali. 

L’accurata selezione delle materie prime diventa un must, insieme all’attenzione per il dettaglio, principi fondanti degli Antoniazzi: “Amiamo in nostro lavoro e i suoi risultati, dedicati a fare cose buone con le buone cose”

Come nasce in casa Antoniazzi questa dolce vocazione?

Come si potrebbe intuire, la mia è stata una passione di famiglia, tramandata di generazione in generazione, nata proprio nel nostro primo laboratorio a Bagnolo San Vito. L’azienda fu fondata da mio padre Ennio nel 1968, per poi aprire una nuova sede nel 1990 e dare il via all’attività di banqueting nel 2004. A seguire poi le aperture dei diversi caffè e i premi ottenuti dalla guida Gambero Rosso: “3 tazze e 2 chicchi” nel 2013 e “2 torte” nel 2014. Nel 2018 abbiamo poi messo in atto una grande opera di ristrutturazione ed espansione della sede principale, nel 2022 abbiamo preso in gestione il Bistrot e Cafè presso Musei Ferrari e recentemente “Il Cigno”. La nostra è una storia che dura da oltre cinquant’anni di sacrifici e tanta passione, che ci hanno portato ad essere una tra le aziende leader nell’artigianalità italiana e non potremmo esserne più fieri. 

Ricordi il tuo primo lavoro in pasticceria?

La prima cosa che ho fatto in azienda di famiglia è stata aiutare papà nella produzione della biscotteria. Erano lavori molto semplici per un ragazzino di 12 anni, ma sicuro l’inizio di una lunga carriera di mani in pasta che ha affrontato tanti step differenti. La parte di biscotteria la associo proprio a quel momento della mia vita e la ricordo con gioia. 

Come definiresti il suo stile? 

Il mio stile non rappresenta solo me, ma la mia famiglia e la mia azienda. Mi definisco “oltre”, quindi cerco di andare al di là delle semplici creazioni della pasticceria classica, sperimentando e andando alla ricerca di novità, con uno sguardo rivolto al futuro e ai nuovi obiettivi da raggiungere.

In cosa consiste e com’è nato il rapporto con la scuderia Ferrari? 

Quella con la rinomata scuderia è una collaborazione che dura da tanti anni. Passione, successo e gusto dal cuore e dai colori italiani. Un rapporto nato negli anni Novanta nell’ambito degli eventi organizzati dalla scuderia, in occasione dei quali le nostre produzioni di alta pasticceria sono state apprezzate per gusto e stile. C’è una grande stime reciproca e valori affini che ci accomunano e che permettono oggi di assaporare le nostre proposte dolci e salate immersi nello spettacolare mondo dei motori Ferrari. Pasticcieri, chef e barman professionisti servono ogni giorno la loro esperienza e la loro passione ai tavoli delle caffetterie dei musei di Maranello e Modena, in una sinfonia di eleganza e stile che incornicia le esperienze dei visitatori. 

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