Crisi del cioccolato: l’aumento dei prezzi rende la Pasqua più amara

Impennata del costo del cacao anche a causa del cambiamento climatico che ha messo in ginocchio i paesi produttori. Uova di Pasqua più care del 24% rispetto al 2023
Crisi del cioccolato: l’aumento dei prezzi rende la Pasqua più amara

Il tradizionale uovo di Pasqua potrebbe avere un sapore più amaro quest’anno: negli ultimi mesi, i prezzi del cioccolato stanno infatti registrando un aumento significativo legato alla crisi del cacao sui mercati internazionali. Una crisi innescata principalmente dalle abbondanti piogge in Africa occidentale, una regione responsabile per circa il 75% della produzione mondiale di cacao, e dai conseguenti rincari sull’intera catena di approvvigionamento. 

Le cause della crisi del cioccolato

Nel dettaglio, da inizio anno i prezzi del cacao hanno subito un aumento del 40%, più del doppio rispetto all’inizio del 2023. Attualmente, una tonnellata di cacao ha superato il prezzo di 5.500 dollari, ovvero oltre 5.000 euro: un aumento tale da superare il record raggiunto nel 1977, con le quotazioni attuali che arrivano a 6.000 dollari a tonnellata. Non solo: i futures, ovvero i contratti a termine che impegnano due parti a scambiare un’attività finanziaria o una commodity di riferimento e commercializzati in Borsa, a inizio marzo sono saliti a un prezzo record di 8.000 $ per tonnellata, un aumento del 215% rispetto all’anno scorso. 

Il motivo di questa impennata dei prezzi è attribuibile a diversi fattori. “Dietro l’impennata dei prezzi di alcune materie prime vi sono i cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta – ha spiegato Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) –. Periodi di siccità prolungata, incremento delle temperature medie associate a improvvise e intense precipitazioni, alterano profondamente l’ambiente e il territorio, decimando le produzioni agricole con effetti a cascata sull’offerta di alcune materie e, di conseguenza, sui prezzi al dettaglio”. 

Con l’aggravante del proliferare di malattie collegate ai cambiamenti climatici, come il cocoa swollen shoot virus disease, che colpisce le piante di cacao e ne riduce la produzione. Un fattore che si combina alla mancanza di investimenti in nuovi alberi negli ultimi decenni, con la domanda globale per il cioccolato che nel frattempo è continuata a crescere. In questo modo, secondo l’International Cocoa Organization, il raccolto di cacao per questa stagione sarà in carenza per 374.000 tonnellate, rispetto al deficit di 74.000 tonnellate del 2023.

Uova di Pasqua, rincaro medio del 24%

La crisi del cacao ha impattato anche sull’industria del cioccolato a livello globale: ad esempio, i prezzi del cioccolato nei negozi al dettaglio negli Stati Uniti sono infatti cresciuti del 11,6% nel 2023 rispetto all’anno precedente, secondo i dati Circana.

E i prezzi sono continuati a salire anche a ridosso della Pasqua: secondo un’indagine del Codacons, infatti, i consumatori devono fare i conti con i rincari del 72% per lo zucchero e del 52% per il burro di cacao nell’ultimo anno. Di conseguenza, i prezzi delle uova di Pasqua hanno registrato un aumento medio del 24% rispetto allo scorso anno, dopo aver già fatto registrare un aumento del 15,4% nel 2023. 

Un esempio degli effetti del caro-cacao è già immediatamente riscontrabile nei negozi italiani – conferma Codacons con una nota –. La crescita delle quotazioni registrata nell’ultimo anno ha infatti determinato rincari generalizzati per le uova di Pasqua, con i marchi più noti che hanno aumentano i listini al pubblico tra il +16% e il +24% rispetto allo scorso anno, con punte in alcune catene commerciali del +40%“.

Questi rincari peseranno per circa 72 milioni di euro sulle tasche degli italiani, considerando che la produzione media di uova di Pasqua nella Penisola supera le 31.000 tonnellate all’anno, con un giro d’affari stimato in oltre 300 milioni di euro nel 2023. Infine, gli aumenti dei prezzi non riguardano solo le uova di cioccolato di fascia alta per adulti, ma coinvolgono anche i prodotti destinati ai bambini, con un aumento medio del +16,7% rispetto allo scorso anno.

“Il nuovo record raggiunto oggi dal cacao, se le quotazioni non torneranno alla normalità, rischia di avere conseguenze negative sui prezzi al pubblico di una moltitudine di prodotti di largo consumo: dalle tavolette di cioccolata ai cioccolatini, dalle bevande al cacao alle merendine o ai biscotti farciti di cioccolato, passando per le creme spalmabili.  Ma anche gelati, torte, pasticcini e altri prodotti freschi che utilizzano la materia prima cacao risentiranno della crisi in atto e subiranno un incremento di prezzo”, conclude Codacons.

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