Molini a porte aperte per un’Italia leader europea della macinazione

Per far conoscere le peculiarità e il valore del comparto nazionale al grande pubblico, il 20 maggio 21 molini apriranno gratuitamente le porte dei loro impianti al pubblico, nell’ambito dell’iniziativa organizzata da Italmopa
Molini a porte aperte per un’Italia leader europea della macinazione

Sovranità alimentare, tradizione e innovazione. Sono le tre parole chiave che Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia ha scelto per fare il punto su alcune delle tematiche che più interessano e contraddistinguono il settore molitorio italiano e presentare la terza edizione di “Molini a porte aperte”. Il duplice obiettivo è stato raggiunto nel corso di una conferenza stampa organizzata ieri a Roma. Tre i relatori presenti, tutti aderenti all’associazione: il Presidente Andrea Valente, la Vicepresidente Emanuela Munari e Giorgio Agugiaro del Consiglio Sezione Mulini a Frumento tenero.

“Non tutti lo sanno – ha esordito Valente –, ma l’Italia detiene la leadership europea della macinazione con milioni di tonnellate di grano annualmente trasformate per la produzione di farine e semole destinate alla produzione di prodotti simbolo del Made in Italy alimentare, come pane, pizza, pasta e prodotti dolciari. Non a caso, la storia della macinazione è stata fatta anche in Italia”.

L’industria molitoria italiana è tipicamente costituita da aziende a conduzione familiare di lunga tradizione. “I molini che la compongono – ha sottolineato Valente – stanno diminuendo perché il mercato in cui operano è molto competitivo. Oggi sono 291, ma solo nel 2020 erano 512”. “Il 65% del grano tenero attualmente utilizzato dall’industria molitoria italiana – ha aggiunto – è importato, l’85% del quale dall’Unione europea, e quasi il 5% della farina prodotta viene esportata. Una percentuale, quest’ultima, che deve far riflettere”.

Il successo registrato dall’export è legato, secondo Agugiaro, all’antica e riconosciuta tradizione italiana nel settore molitorio. “Quello che viene esportato non sono solo le farine, ma anche il nostro know how. In Italia si producono quelle migliori per due motivi: da un lato, essendo un Paese importatore, possiamo scegliere, di anno in anno, il grano di qualità più elevata; dall’altro, la necessità di soddisfare una clientela esigente ha reso i mugnai italiani bravi nel produrre farine di diverse tipologie, con caratteristiche specifiche per l’utilizzo a cui sono destinate”.

“Il processo produttivo sia delle farine sia delle semole – ha aggiunto Munari – è molto semplice, ma i controlli analitici che vengono effettuati a garanzia della loro sicurezza sono tanti. Nel settore molitorio sono ancora sul mercato solo quelle aziende che hanno deciso di puntare proprio sui controlli e sull’innovazione dei propri impianti. “Le filiere del grano tenero e del grano duro – ha proseguito – sono due eccellenze; non a caso, le categorie merceologiche prodotte con farine e semole registrano un aumento a doppia cifra delle esportazioni”.

Per far conoscere il processo di macinazione del grano, valorizzare le competenze dei mugnai italiani e contrastare le informazioni errate che danneggiano il settore molitorio, Italmopa ha organizzato l’iniziativa “Molini a porte aperte”. La terza edizione si terrà sabato 20 maggio, dopo uno stop di tre anni causato dalle restrizioni imposte dalla pandemia. I 21 molini aderenti apriranno gratuitamente le porte al pubblico.

I riferimenti delle aziende che partecipano all’iniziativa sono disponibili sul sito www.italmopa.com, dove è possibile accedere alla pagina web dedicata all’evento e prenotare la propria visita presso il molino scelto.

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