Babbi veste Pollini, i suoi Viennesi in una special bag

Moda e pasticceria si uniscono per Natale. Nasce una co-lab tutta romagnola tra l'azienda di accessori di Aeffe group e il produttore dolciario famoso per i wafer
Babbi veste Pollini, i suoi Viennesi in una special bag

La pasticceria va di moda e la moda va incontro alle specialità italiane del mondo sweet. Le collaborazioni tra i due settori si stanno moltiplicando, sia a livello industriale sia in quello strettamente artigianale, e ormai c’è uno “storico” importante di co-lab, con esempi ormai consolidati come quelli tra Giorgio Armani e Guido Gobino per la cioccolateria, tra Dolce e Gabbana e Fiasconaro per i grandi lievitati, ma anche l’ultimo esempio di partnership milanese tra Pasticceria Cucchi e Msgm-Massimo Giorgetti, di cui vi racconteremo nel numero di Dolcesalato di dicembre 2022. L’ultima novità in assoluto riguarda invece Babbi, il cui prodotto icona, I Viennesi, sono stati “vestiti” da Pollini per una capsule natalizia.

Una borsa trasparente a secchiello

L’azienda di accessori di Aeffe group ha infatti realizzato una mini bag a secchiello che diventa una sorta di scrigno per gli iconici wafer prodotti dalla società con sede a Panighina (Forlì-Cesena).

Si tratta di una partnership naturale tra due realtà del territorio che ragionano in termini di eccellenza nei rispettivi settori”, ci spiega il Direttore generale di Pollini, Marco Piazzi. La borsa è realizzata in vitello bottalato e pvc trasparente, scelto proprio per far vedere il goloso contenuto, ed è impreziosita dalla classica stampa Pollini heritage gold, con una mini-tracolla a catena con dettagli in galvanica oro.

Il tutto è in vendita nei monomarca della società di Gatteo e in alcuni retailer multi-marca, mentre è stato escluso il canale online per evitare possibili alterazioni del prodotto in fase di spedizione. «Per la prima volta abbiamo realizzato una collaborazione in questo specifico ambito e siamo molto soddisfatti sia del risultato sia dell’interesse emerso nel mercato», ha poi aggiunto Piazzi. 

Ritorno di immagine e apertura di un nuovo fronte

Siamo stati contattati da Pollini poco prima dell’estate. Non avevamo mai preso in considerazione delle collaborazioni di questo tipo, ma nel 2022 abbiamo compiuto 70 anni di attività e il prossimo anno sarà Pollini a tagliare lo stesso traguardo. Così abbiamo pensato che la quasi-coincidenza delle celebrazioni fosse una bella cosa per lanciare questa capsule”, raccontano a Dolcesalato Andrea Babbi e Michele Romini, il primo nel ruolo di Responsabile per le vendite delle specialità dolciarie per l’Europa e il secondo per l’Italia nell’azienda fondata nel 1952 da Attilio Babbi.

La collaborazione tra eccellenze del territorio si è concretizzata in fretta, ma alla fine la vendita della capsule passa solo attraverso la rete dei negozi Pollini perché, aggiungono dall’azienda: “Non avevamo i tempi tecnici per sfruttare l’iniziativa a fini commerciali. I cataloghi di prodotto per il Natale erano già andati in stampa e le presentazioni alla rete erano state già fatte”. In ogni caso, sottolineano Babbi e Romini: “Da questa collaborazione avremo un ritorno sia in termini di immagine sia di ingresso in settori attualmente non presidiati. La scelta è ricaduta in automatico su I Viennesi, il capostipite della nostra produzione di eccellenza, talmente conosciuti che nel mondo vengono anche chiamati ‘i Babbi’. Non escludiamo di poter replicare nella prossima stagione”.

Ingredienti e specialità, i due mondi di Babbi

Babbi ha chiuso il 2021 con circa 36 milioni di euro di fatturato consolidato, che sono previsti in aumento fino a raggiungere i 45 milioni alla fine di quest’anno. Dall’Italia dipende all’incirca la metà del giro d’affari. A seguire compaiono tre mercati strategici per l’azienda forlivese: Germania e Spagna, dove Babbi è presente in entrambi i Paesi con una filiale estera, e Giappone, dove dispone di due partnership consolidate con altrettanti importatori. L’azienda ha due diverse anime: la prima è quella legata all’ingredientistica per gelateria e pasticceria, da cui dipende il 75% circa dei ricavi, e la seconda è quella delle specialità dolciarie, tra cui spiccano i wafer, che coprono il restante 25%. “In prospettiva, stiamo cercando di dare una bella spinta per destagionalizzare i prodotti dolciari”, hanno precisato Babbi e Romini. A livello commerciale, il focus dell’azienda di proprietà interamente familiare è basato sul potenziamento dell’export attraverso partner distributivi esteri e attualmente non viene considerata una strategia di retail monomarca.

© Riproduzione riservata