Il lato dolce-amaro del real estate

Lo sviluppo retail per un artigiano o un piccolo imprenditore non è solo una questione di ricerca degli immobili ma, il più delle volte, significa implementazione di un nuovo format e ristrutturazione della catena di approvvigionamento fino al ripensamento dell’intera organizzazione aziendale
Il lato dolce-amaro del real estate

Implementare una strategia real estate efficiente comporta una strategica organizzazione aziendale, una lavorazione del prodotto centralizzata sulla logistica e un focus costante su format e location. Questi ultimi due aspetti vanno di pari passo, insieme alla leva finanziaria, in quanto determinano l’efficacia del progetto retail.

Lo sviluppo, poi, vede l’ingresso di aziende terze quando si decide di percorrere la strada del franchising, che va ben ponderata in virtù delle sue indiscusse potenzialità, ma anche di criticità che emergono se non governata correttamente.

In ambito immobiliare, ci sono agenzie specializzate nei contesti urbani, come Engel & Völkers sulla piazza di Milano, e grandi aziende di servizi verticali sul mondo dei centri commerciali.

Talvolta, chi affitta gli spazi negli shopping center è la stessa società proprietaria, attraverso una divisione specifica. Il medesimo principio della regia unica che orchestra il “tenant mix” nei luoghi del commercio aggregato abbraccia anche i network delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti, dove il food service è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 10-15 anni.

CITTÀ O CENTRI COMMERCIALI?

Chi si posiziona nei centri urbani differenti – ha spiegato Raffaella Pinto, head of business development di Cushman & Wakefield – ha come target turisti e impiegati, è disposto a pagare canoni più elevati pur di entrare nei luoghi cool e/o più prestigiosi delle città e propone format originali, che si differenziano dagli altri e presentano elementi di attrazione forti, riconoscibili. Rispetto al periodo pre-pandemico, oggi molti player iniziano a concentrarsi nei quartieri migliori delle città, abbracciando così un nuovo target fidelizzato e scegliendo location con canoni. Chi invece sceglie i centri commerciali si rivolge principalmente a una clientela locale e/o famiglie, predilige le grandi affluenze soprattutto nel weekend, in particolare se vi è la presenza di cinema o attività di leisure. Dalla nostra esperienza abbiamo osservato molti format che hanno iniziato il loro sviluppo nei centri commerciali e, dopo aver raggiunto un consolidamento, hanno deciso di testare anche i centri urbani”.

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