Panettone 2022: tradizionale e di qualità

Italiani golosi di panettone. Lo dice una ricerca di Doxa, il 60% dei consumatori acquistano più di un panettone, il 12% di questi esagerano e festeggiano con oltre cinque panettoni
Panettone 2022: tradizionale e di qualità

Non è mai troppo presto per parlare di panettone. Visto che è diventato un dolce “all year long”, DolceSalato ha incaricato Doxa di condurre una ricerca di mercato riguardo alle abitudini degli italiani circa il consumo del più famoso lievitato natalizio.

ACQUISTO IN GDO

I grandi consumatori – anticipa Martina Fossati, executive researcher e project manager di Doxa – sono oltre il 70% del campione. Per quanto riguarda gli acquisti, si comincia a ottobre e si continua anche nei primi mesi dell’anno nuovo”.

Il luogo d’acquisto d’elezione rimane la grande distribuzione (66%) che, per lo più, detta anche i tempi di approvvigionamento. “Il dato di chi opta per la gdo – continua Fossati – si spiega anche con l’aumento della qualità media della proposta. Tra le corsie, dove si moltiplicano anche stand e spazi dedicati, oggi è possibile trovare molti prodotti validi e capaci di competere con quelli artigianali”.

Sempre in tema di modalità d’acquisto è interessante notare come, dopo il boom del periodo di lockdown, oggi solo l’1% degli intervistati ammette di acquistare il panettone online.

SI MANGIA CON CHI SI AMA

Il panettone – prosegue la ricercatrice – è un dolce dal valore e dalla percezione fortemente conviviale”. Lo confermano anche partecipanti al panel che affermano di consumarlo in famiglia per il 48% e di portarlo in dono ad amici e parenti per le cene natalizie (35%).

Il valore affettivo del panettone si ritrova anche nella preferenza di recarsi personalmente in negozio per scegliere quello preferito.
Chi opta per l’acquisto in pasticceria, consapevole di una produzione limitata, passa a prenotare così da non trovarsi senza dolce durante le festività.

ATTENZIONE AL PREZZO

Quando si parla di prezzi la risposta è plebiscitaria: non oltre i 30 euro il chilo. Così hanno infatti risposto il 92% degli interpellati. Oltre la metà, il 57%, non vorrebbe superare i 20 euro il chilo.
Sembrerebbe – conclude l’esperta – un dato in controtendenza con quello relativo all’importanza della qualità del prodotto. Ma è invece più che giustificato se letto alla luce degli acquisti in gdo”.

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