Grano e lievito, mancano gli ingredienti per fare il pane

La guerra russo-ucraina sta causando la carenza di diverse materie prime. A rischio la produzione di pane per la mancanza di lievito e grano ma, per quest’ultimo ingrediente, dalla Cina arriva la soluzione
Grano e lievito, mancano gli ingredienti per fare il pane

Acqua, farina e lievito: questi gli ingredienti del pane. Due su tre stanno diventando sempre più difficili da reperire. La loro scarsità ha, gioco forza, fatto lievitare i costi che si sono riversati sul prezzo del prodotto finito.
Come nel caso del lievito che si trova alla congiunzione di due grandi problematiche: costi energetici alle stelle e scarsità di melasso da zucchero, indispensabile materia prima per la sua produzione.

A denunciare la situazione è il Gruppo Lievito da zuccheri di Assitol, che da mesi fronteggia le conseguenze negative della guerra e del post-pandemia.

La nostra priorità sono le bollette – sottolinea Paolo Grechi, presidente degli imprenditori del settore – le nostre aziende sono gasivore. Purtroppo, il continuo aumento del prezzo del gas e le attuali incertezze sui futuri approvvigionamenti non soltanto accrescono i costi di produzione, ma rendono problematica la programmazione aziendale”.

Ai timori circa il mercato del gas si aggiunge la scarsa disponibilità del melasso, coprodotto della lavorazione dello zucchero, insostituibile perché dà vita al lievito. A causa della guerra, l’import dalla Russia di melasso è bloccato. Il mercato europeo si è trovato così in carenza di circa 250mila tonnellate di questo prodotto.

In Italia funziona un solo zuccherificio e reperire coproprodotto all’estero è molto complicato, sia per gli alti costi della logistica, sia perché paesi come il Brasile e l’India, i maggiori produttori di zucchero, destinano grandi quantità di melasso alla produzione di bioetanolo, influenzando così i prezzi a livello mondiale. Infine, pesa sul settore anche il difficile reperimento di fosforo e azoto, sostanze essenziali per la vita del lievito.

Il lievito – ricorda Grechi – è fondamentale per tante eccellenze alimentari. Se si vuole salvaguardare il settore e, al tempo stesso, il carrello della spesa degli italiani, è urgente l’intervento delle istituzioni, a Roma come a Bruxelles”.

IL GRANO ARRIVA DALLO SPAZIO

A prima vista sono uguali a qualsiasi altra spiga di grano ma quelle che crescono nei campi nel nord-est della Cina non sono piante normali perché sono state create nello spazio.

Sono una varietà conosciuta come Luyuan 502, hanno una resa dell’11% in più rispetto ai grani tradizionali e sono prodotte da semi che hanno volato in orbita a 340 km sopra la superficie terrestre. Qui, nell’unico ambiente a bassa gravità e al di fuori dello scudo magnetico protettivo del nostro Pianeta, hanno sviluppato cambiamenti nel dna. I semi sono stati sottoposti a microgravità e bombardati da raggi cosmici, che ne hanno innescato la mutazione. Questo processo è noto come mutagenesi spaziale.

Le piante di Luyuan 502 sono molto versatili perché non solo hanno una migliore tolleranza alla siccità e una maggiore resilienza contro i parassiti del grano più comuni, ma crescono bene aree ambientali e climatiche molto diverse fra loro.

Luyuan 502 – spiega Liu Luxiang, direttore del Centro nazionale di mutagenesi spaziale per il miglioramento delle colture presso l’Istituto di scienze delle colture dell’Accademia delle scienze agrarie di Pechinoè una vera storia di successo. Ha un potenziale di resa e un’adattabilità molto elevate. Può essere coltivato in molte aree differenti con condizioni diverse”.

Il “grano spaziale” è solo una delle oltre 200 varietà di colture mutate create in Cina negli ultimi 30 anni. Oltre al grano, gli scienziati cinesi hanno prodotto riso, mais, soia, erba medica, sesamo, cotone, angurie, pomodori, peperoni dolci e altri tipi di verdure.

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