È un riconoscimento speciale, che suggella la storia, i valori e la tradizione di tre generazioni di Artisti dell’Alta Pasticcieria Fiasconaro. Aspetti che hanno portato il Made in Sicily dall’azienda in oltre 60 Paesi. Il Maestro Nicola Fiasconaro è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel giugno 2020. E dopo un anno e mezzo riceve il riconoscimento dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un obiettivo raggiunto grazie a fondamentali ingredienti imprenditoriali. Ovvero passione per la qualità, soluzioni tecnologiche innovative, rispetto della tradizione, reti produttive locali. E in ultimo la conservazione del patrimonio artigianale anche su produzioni a larga scala. “Io ricevo questa onorificenza, ma Cavalieri del lavoro siamo tutti noi, fratelli Fiasconaro, che abbiamo coltivato con amore e passione la visione imprenditoriale di nostro padre Mario”. Queste le parole del Maestro Fiasconaro. Questa frase racchiude uno degli ingredienti che hanno portato l’azienda a un fatturato che per la fine dell’anno in corso supererà i 30 milioni di euro. Nonché all’affermazione di un brand oggi famoso in tutto il mondo. Pensare il futuro con uno sguardo che attraversa il passato.
UN SUCCESSO FATTO DI BELLEZZA E PASSIONE PER LA QUALITÀ
Il successo si basa su alcuni punti chiave. Come il rispetto della tradizione, dei suoi antichi insegnamenti, e il suo dialogo costante con la ricerca e l’innovazione tecnologica. Ma anche l’ascolto rispettoso della lezione di un territorio meraviglioso. Ma soprattutto la fiducia nell’uomo, nella sua forza che deriva dal sentirsi parte di una comunità. E nella sua capacità di produrre bellezza, oltre che ricchezza. Il panettone di Fiasconaro ha indossato i colori della Sicilia ed è diventato un progetto di grande successo e di respiro internazionale. Oggi per Fiasconaro lavorano oltre 180 persone.
AMBASCIATORE DELL’ALTA PASTICCERIA
Nicola Fiasconaro non è diventato Cavaliere del Lavoro solo perché è un grande artista della pasticceria. Ma soprattutto perché ha indicato all’economia italiana una strada che sembra impossibile da percorrere. Ovvero valorizzare il genio italiano e farlo crescere fino a renderlo adeguato a grandi contesti competitivi internazionali. E lo ha fatto lavorando sulla forza di una rete territoriale piuttosto che puntando alla grande industria.