Pasticceria Iria: un anno e mezzo particolare

Benedetta e Marcella hanno aperto Pasticceria Iria poco prima della pandemia e hanno costruito la l'attività nel momento di massima emergenza
Pasticceria Iria: un anno e mezzo particolare

Benedetta Calvi e Marcella Bozzola hanno rispettivamente 29 e 35 anni. Due giovani donne che nel 2020 hanno deciso di dare vita al loro sogno, aprire una pasticceria. L’inaugurazione, avvenuta a fine gennaio, ha preceduto di poche settimane lo scoppio della pandemia, ma non ha reso Benedetta e Marcella meno determinate nel perseguire i loro obiettivi. Una storia non solo di ripartenza, ma anche di ispirazione, tenacia e sacrifici che ha per protagoniste due giovani pasticcere.

PRIMA DEL LOCKDOWN

La nostra storia, spiega Benedetta, non inizia direttamente in pasticceria. Sia io sia Marcella siamo entrambe laureate e prima abbiamo fatto lavori differenti. Entrambe siamo cresciute in paesi dell’Oltrepò Pavese, e ci siamo conosciute ai corsi di alta pasticceria di Cast Alimenti. Parlando, ci siamo accorte della volontà comune di avviare la stessa tipologia di attività e nel frattempo abbiamo svolto degli stage in pasticcerie e con maestri diversi. Marcella da Spadafora, mentre io ero a Faenza da un accademico AMPI. Quando è arrivato il momento di pensare al “dopo” la scuola, ci siamo rese conto che, per avviare un’attività così impegnativa, sarebbe stato più saggio non disperdere le energie aprendo due pasticcerie nello stesso territorio. Così è nata Iria, la pasticceria che abbiamo aperto l’anno scorso a Voghera, in provincia di Pavia. Fin da subito, si è svolto tutto in modo abbastanza accelerato, siamo state accolte molto bene dai clienti e abbiamo iniziato a proporre una vasta scelta di prodotti, dalla prima colazione alle torte moderne. I mignon in un primo momento erano davvero troppi e con dei sapori a cui i nostri clienti probabilmente non erano ancora pronti. Alla fine i grandi classici sono sempre andati per la maggiore, ma siamo riuscite a far provare anche gusti più particolari, come il bicchierino mojito, o quello basilico e fondente. Adesso sono proprio i clienti a chiedere se c’è qualcosa di nuovo in banco e ogni 15 giorni cerchiamo di creare abbinamenti diversi. In autunno e inverno ci dedichiamo anche alla cioccolateria e per ora prepariamo i lievitati, panettone e colomba, nei periodi di festa. La nostra torta Iria è un pan di Spagna con croccante al gianduja, bavarese alla vaniglia, gelée al lampone, un cremoso al cioccolato fondente 70% e glassa a specchio rossa.

DURANTE IL LOCKDOWN

Dopo l’obbligo di chiusura, il nostro giro e le richieste si sono veramente ridotte e noi non eravamo ancora pronte con il sito internet, tanto meno con lo shop online. Il laboratorio l’abbiamo gestito considerando che, se avesse dovuto arrivare una richiesta particolare, l’avremmo esaudita. Ma inizialmente abbiamo deciso di fermarci un attimo, anche per tutelare la nostra salute, vista la gravità della situazione. Complice l’arrivo della Pasqua, abbiamo iniziato a elaborare delle proposte: cabaret di paste e colomba, e allo stesso tempo la gente ha iniziato ad attivarsi. C’è stato un ottimo passaparola sui social network per le colombe ma anche per le torte classiche, il tutto concentrato nel weekend. Pian piano, con la riapertura di maggio, abbiamo ripristinato l’asporto e la festa della mamma è andata molto bene, facendoci ben sperare. A parte le prime due settimane iniziali di smarrimento, abbiamo sempre lavorato. Durante quest’anno e mezzo ormai, abbiamo implementato la consegna a domicilio, gestita da noi e non da servizi di delivery, ci siamo rese conto che nella nostra realtà riuscivamo a gestirla tranquillamente.

DOPO IL LOCKDOWN

Dopo maggio abbiamo notato un cambio di passo, soprattutto quando è sopraggiunta la possibilità di sedersi al tavolo e consumare in loco. Il trend positivo è andato avanti fino alle ulteriori chiusure iniziate a settembre/ottobre, l’altalenarsi di zone gialle/arancioni/rosse hanno davvero influito sul lavoro della pasticceria. Per le festività speciali, come Natale e Pasqua, non abbiamo un vero e proprio storico, ma abbiamo riscontrato delle piccole tendenze. Durante il nostro primo Natale è andato molto il panettone classico, nonché proposte come i tronchetti natalizi. A Pasqua 2021 abbiamo lavorato davvero molto rispetto al 2020, e al cliente è piaciuto sperimentare. Anche se la colomba tradizionale, se parliamo di quantità, è stata quella che ha registrato le vendite maggiori. Allo stesso tempo, abbiamo registrato un riscontro positivo per la proposta con albicocca e amaretto e cioccolato fondente e lampone. Inoltre i vogheresi sono molto appassionati al pistacchio, così abbiamo realizzato una colomba con pistacchio. Per i prossimi mesi punteremo sicuramente sul consolidamento dell’attività, ancora “neonata”. Dopo aver iniziato nel mezzo di una pandemia mondiale, il resto non ci intimorisce poi più di tanto.

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