Gruppo di panettieri con pane artigianale. Prodotti da forno freschi, panificazione.

Pau, un progetto per il pane del futuro

Gruppo di panettieri con pane artigianale. Prodotti da forno freschi, panificazione.

Pau è il gruppo che unisce un centinaio di panifici da tutta Italia per ridefinire il pane del futuro: dalla coltivazione del cereale alla cura dell’informazione del consumatore

Partiamo dal nome: Pau, ovvero Panificatori Agricoli Urbani. Non un nome a caso, ma una precisa dichiarazione che rivela chi sono, cosa sono, cosa lavorano e cosa vogliono fare. Panificatori, perché del pane conoscono tutti i segreti e le anime. Agricoli perché il pane si fa con il cereale, un prodotto agricolo. Urbani, perché il ruolo delle città è fondamentale nel dettare le scelte agricole. Ma anche perché si prendono cura della campagna con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e avere una produzione funzionale alle proprie imprese. Non un’associazione o un marchio di qualità, ma un progetto dedicato alla divulgazione della cultura del pane agricolo e della sua filiera.

DALLE PAROLE AL PANE

Il primo passo di questo movimento lo hanno fatto Davide Longoni del Panificio Longoni di Milano, Pasquale Polito del Forno Brisa di Bologna e Matteo Piffer del Panificio Moderno di Isera, Trento. Accanto a loro Pandefrà, Forno del Mastro, Crosta, Nel nome del Pane, Panetteria Rio, Micro panificio Mollica, Micro panificio Le Polveri, Calabrò, Panificio Trepì e tanti altri. Dopo il “debutto” a Terramadre e a Sigep 2020, i Pau sono stati ospitati nello stand del produttore di forni Tagliavini. In quella sede i panificatori hanno organizzato momenti di formazione, di confronto tra filiere, di progettazione operativa del futuro del gruppo.

UN MANIFESTO DI FATTI E AZIONI

Nel Manifesto che i panificatori agricoli urbani stanno scrivendo il pane è concepito come open source. Ovvero non ci sono segreti di ricette e si fa rete per conoscere appieno il prodotto. Questo a partire dallo studio sui grani fino a riflettere sul perché l’idea di un pane dalle origini chiare e condivise non possa prescindere da una scelta consapevole e responsabile della materia prima. Un gruppo eterogeneo che sta già definendo il futuro del pane nel segno della condivisione e della collaborazione. «Siamo qui – ci dicono – perché pensiamo di avere una grande opportunità e una grande responsabilità: la forza di influenzare il mondo del pane dalle sue origini, una rivoluzione che in parte è già avvenuta, il mondo del pane sta cambiando e continuerà a farlo se panificatori, agricoltori e mulini lavoreranno insieme».

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