In Lombardia il bollino “Doc” per il pane fresco

In Lombardia il bollino “Doc” per il pane fresco

Pane fresco o congelato? La Lombardia ha deciso di fare chiarezza In nome della difesa del consumatore. La Regione ha così deciso l’obbligo di dichiarare se il pane è stato completamente cotto in panetteria o se la cottura è completata in negozio. La legge 54, “Disposizioni in materia di promozione e tutela delle attività di panificazione”, votata e approvata all’unanimità in consiglio regionale, impone maggiori informazioni, più attenzione alla formazione professionale e un registro ad hoc per tutelare e promuovere le specialità da forno tipiche della produzione lombarda. Oggi il pane è prodotto oltre che con il metodo tradizionale, attraverso il completamento di cottura, effettuata direttamente nel punto vendita, oppure per cottura di impasti surgelati o congelati cotti, poi, nel locale. La Regione Lombardia ora chiede un’etichettatura chiara e corretta che informi sui processi di produzione. Chi vende soltanto pane fresco avrà la possibilità di apporre un bollino sulle vetrine del negozio. La Regione spenderà per questo adesivo 48 mila euro. 50 mila euro sono stati destinati alla formazione, obbligatori per tutti i responsabili della produzione a meno che non dimostrino almeno tre anni di lavoro come titolari o prestatori d’opera o operai panettieri. Non sarà soggetto al corso chi possiede una qualifica di istruzione professionale nel campo della panificazione. Il pane fresco, oltre ad avere la sua etichetta, dovrà essere esposto in scaffali separati rispetto a quelli che producono pani prodotti diversamente e potrà essere venduto solo nell’arco della giornata di produzione. Chi viola la norma rischia una multa fino a 4 mila euro. Il pane “a durabilità prolungata” dovrà avere un’etichetta che ne evidenzi lo stato e le modalità di conservazione nonché il giorno esatto della produzione. Si mira poi al rafforzamento alla filiera produttiva. Per il primo firmatario della legge, Massimiliano Romeo: “ La legge è stata approvata per difendere le piccole imprese artigiane dalla grande distribuzione e dalle rivendite di pane precotto o congelato, spesso proveniente dalla Romania o dalla Francia”. Il consigliere Pd Mario Borboni propone di “arrivare al km zero non solo per la produzione del pane ma anche delle farine”. Monica Viani

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