
Uomo d’altri tempi e chef del giorno d’oggi, Giuseppe Maffioli incanta con la pulizia dei gusti e il nitido contrasto di sapori e consistenze, nel segno del rispetto della natura
In un luogo fermo ai tempi delle dame e dei cavalieri, sulle cime di un colle bresciano non a caso denominato “Beato”, lavora uno chef, Giuseppe Maffioli, che anch’egli pare uscito dalle favole. Animo nobile e gentile, grande garbo e compostezza, mitigano il forte entusiasmo e la passione per l’arte culinaria, la cui vocazione si è fatta sentire in tenera età. Come spesso capita per le virtù dei figli, il merito è da attribuire alla mamma, di origine abbruzzese, la quale spesso aspettava il suo Beppe rincasare dalla scuola elementare, per aiutarla a tirare la sfoglia. Proprio mentre Beppe, bambino, lavorava pazientemente la pasta e ascoltava alla radio le trasmissioni di cucina, ebbe chiara in testa la visione: “da grande sarò un cuoco”. Dopo l’ alberghiera Beppe parte per Londra verso il centralissimo Café de Paris, dove si confronta con 54 cuochi, ma soprattutto con lo chef Charlie Mercier, uscito dalla scuola di Paul Boucuse. Tornato in Italia inizia un percorso di docenze d’alto livello e grazie a CastAlimenti frequenta corsi con professionisti d’eccezione. Agli inizi degli anni Novanta diventa socio del ristorante Carlo Magno, insieme al maestro Iginio Massari, suo mentore e punto di riferimento per la pasticceria, ma anche per la cucina e a Dario Dattoli, prematuramente scomparso. Oggi Beppe rappresenta l’anima di questo maniero medievale, che la leggenda dice sia stato voluto da Carlo Magno, ed è il cuore pulsante di una cucina aggraziata e leggera, attentissima alla selezione e al rispetto delle materie prime, di cui vuole restituire l’essenza creata in natura. Una cucina che non si lega esclusivamente ai prodotti del territorio, ma privilegia la stagionalità e la digeribilità delle portate, poco elaborate ma sapientemente costruite. “Il mio stile in cucina è la pulizia, al massimo abbino tre ingredienti e ognuno deve rispettare l’altro e non prevaricare il protagonista. Nei miei piatti cerco di restituire le emozioni che vivo: i germogli e le tenere erbette di campo raccolte dal contadino, per ore, con la schiena piegata, hanno un grande valore nella mia cucina, che mi commuove. Così le patate di montagna e i pomodorini dell’orto. L’attenzione verso ciò che ci dona la natura, con i suoi ritmi, ci riconduce a sentirci parte di un universo i cui punti sono tutti collegati, nello svelarsi di una spiegazione per ogni cosa oggi persa nell’ovvietà. Negli ultimi decenni l’uomo ha preteso di controllare la natura e di manipolarla ritrovandosi poi a pagarne le conseguenze: si veda il boom d’intolleranze e allergie che hanno colpito la popolazione fino ai disturbi più o meno gravi che accompagnano una cattiva educazione alimentare, che, ahimè, inizia fin da piccoli. Ma vi assicuro che i bambini una volta che assaggiano un buon cioccolato, rifiutano il surrogato”. La cucina di Beppe, con il suo orientamento biologico e naturale risponde perfettamente alle odierne esigenze salutistiche e ha saputo adeguarsi all’attuale condizione socio-economica che ha messo in crisi la cucina d’alto livello. “Per rendere i nostri prezzi più accessibili ho studiato formule short, menù curiosi di sole 2/3 portate, eventi che coinvolgono persone di tutte le età attivamente nella cucina, anche attraverso il web”.
Scheda locale
Ristorante Carlo Magno
via Campiani 9
25060 – Collebeato, Brescia
Tel.: 030 3375895