Van Bol & Feste, la Bakery italiana dal respiro internazionale

Van Bol & Feste, la Bakery italiana dal respiro internazionale

A Milano nei pressi del Castello Sforzesco, in Largo Cairoli, Van Bole & Feste è il top per chi vuole gustare proposte  ricche di storia ma anche di originalità. Parliamo di ricette che si sono tramandate nel tempo, presentate in un ambiente moderno, elegante ed accogliente. La vera sorpresa è trovare in una città come Milano, una bakery con una storia originale, tutta da raccontare. Infatti Van Bol & Feste nasce a Napoli con un cuore metà napoletano e metà olandese, si fonda con il marchio svizzero Luigi Cafish e diviene la più rinomata dolceria del 1890 al 1988. “Abbiamo voluto ricominciare l’avventura di Van Bol & Feste da Milano- racconta Federica De Angelis, giovane volto della famiglia che acquisì il marchio nel 1987 e oggi a capo del nuovo store- per dare all’atmosfera e ai ricordi della bakery aperta nel 1890 una nuova veste contemporanea.”. La  prima informazione principale: andare con la consapevolezza di trovare i migliori prodotti artigianali proposti dalla panificazione, pasticceria e gelateria europea. Non solo ma anche ottimi vini, primi piatti, proposte salate…Un posto dove dimenticarsi l’orologio e i rumori assordanti di una città frenetica.  Un’ottima proposta è il dolce Van Bol, presentato alla stampa il 15 dicembre e addolcito ancor di più dall’esibizione del quartetto di musicisti di Mauro Brunini con il loro originale sound “bossa/jazz”. Il Van Bol  non è un muffin, non è un plun cake, non è solo un gelato. La sua ricetta è rimasta per 25 anni in un cassetto. Il rischio era che il segreto del Van Bol andasse perduto. Oggi questo antico dolce, è tornato in auge grazie alla maestria di pasticceri, che riproducono la ricetta svelata nel 1987 al nuovo proprietario del marchio, Pasquale De Angelis. “Il maestro mi disse che dal giorno della fusione del brand con il marchio Luigi Cafish, nel 1932, il socio Van Bol, che non era d’accordo con questa operazione, non volle più proporre il dolce che portava il suo nome”, racconta Pasquale De Angelis. Così per 25 anni la ricetta è rimasta chiusa in un cassetto, finché non è stata rispolverata da Federica De Angelis. Chi lo assaggia scopre tre strati di piacere: una “coppa di lievitato”, simile al muffin o al plum cake ma più delicata e meno burrosa; cioccolato al latte fuso e gelato alla nocciola spatolato. Il tutto è realizzato davanti agli occhi dei clienti. Se vi pare poco! Monica Viani

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