Andrea Mainardi, lo chef atomico

Andrea Mainardi, lo chef atomico

Vogliamo raccontarvi il Mainardi che forse ancora non conoscete: sì, perché quello che ci appare dallo schermo è un ragazzo solare, energico, a tratti scanzonato ed esuberante, ma queste doti appartengono ad Andrea Mainardi nella stessa misura della sua grande professionalità e del suo lato umano e generoso

UNA CARRIERA FLORIDA

Nato a Bergamo il 21 luglio 1983, si diploma cuoco all’IPSSAR di San Pellegrino Terme, per poi puntare subito in alto. Lavora infatti per tre anni presso il ristorante L’Albereta di Gualtiero Marchesi a Erbusco, sotto la guida dello chef Andrea Berton. Nel 2010 apre il suo primo ristorante Officina Cucina a Brescia. Iniziano quindi le esperienze televisive. Dal 2011 lo vediamo accanto ad Antonella Clerici nella Prova del cuoco su Rai 1. Poi su Sky, in due programmi come conduttore, tra cui Ci pensa Mainardi su Fox Life. Con il Grande Fratello VIP, su Canale 5, il grande pubblico ha imparato ad amarlo ancora di più, tanto da premiarlo con il secondo posto. Oggi Andrea ci trasmette la sua inarrestabile e atomica energia grazie a Mediaset, affiancando Tessa Gelisio in Cotto e mangiato su Italia 1.

andrea mainardi

L’INTERVISTA

Andrea, come hai iniziato in cucina?
“Galeotta” è stata una rivista. Avevo otto anni quando, sfogliandola, mi è apparsa una foto che mi ha colpito molto. C’era uno chef con una bellissima giacca bianca e un cappello importante. Non sapevo che si trattasse del Maestro Gualtiero Marchesi, ma da quel momento ho deciso che sarei diventato cuoco. All’inizio aiutavo mia mamma in cucina, tra pasta e biscotti, poi ho frequentato l’istituto alberghiero. Contemporaneamente ho fatto degli stage presso alberghi e ristoranti italiani prestigiosi. Puntavo in alto. Finiti gli studi ho presentato il mio già ricco curriculum a L’Albereta di Gualtiero Marchesi, proprio colui che mi aveva così tanto ispirato. Sono rimasto lì per tre anni, sotto la guida dello chef Andrea Berton, concludendo l’esperienza come capo partita.

Come descrivi la tua cucina?
La mia cucina è la sintesi di quello che succede nei ristoranti importanti e nelle trattorie e osterie. Nelle mie ricette non manca mai una punta di acidità, secondo me un contrasto necessario per realizzare un grande piatto.

Sei un vulcano di idee: quali sono i tuoi progetti?
Dopo due anni di pausa, ora voglio riaprire, appena sarà possibile, una nuova location. Il nome sarà Eventi Bio, ovvero quello dell’azienda specializzata nell’organizzazione di eventi di cui sono titolare insieme al mio socio Daniele Fabris. L’idea è proporre un servizio esclusivo e solo su prenotazione. Ovvero un menu pilotato di dieci portate e abbinamento vini. I progetti su cui invece siamo già attivi si chiamano Mainardi Bakery, Mainardi Pokè Gourmet e Il Panettone di Mainardi.

panettone andrea mainardi

Partiamo dai primi due: cosa sono il Mainardi Bakery e il Mainardi Pokè Gourmet?
A novembre dello scorso anno con il mio manager e socio Stefano Buttà ho deciso di aprire il Mainardi Bakery nel centro commerciale Curno. Si tratta di un primo progetto pilota che vogliamo replicare, con un focus sulla pizza al trancio. A Brescia abbiamo attivato contemporaneamente un altro negozio utilizzando il nostro laboratorio per un nuovo progetto. Si chiama Mainardi Pokè Gourmet, con piatti a base di riso nero, rosso o integrale, e il termine “gourmet” a indicare che la qualità è alta. Dalle capesante all’astice, dal branzino al salmone, e altri prodotti particolari. Al momento possiamo consegnare tramite il servizio delivery nell’area di Brescia.

Ora ci parli del tuo specialissimo panettone?
Un anno fa, quasi per gioco, ho realizzato alcuni panettoni che ho venduto in un lampo. Quest’anno ho deciso di organizzarmi più in grande e nelle scorse settimane ho attivato l’e-commerce. I gusti vanno dal classico a una speciale “limited edition”. La qualità degli ingredienti è alta, a partire da quella di burro e uova. Il mio consiglio è di valorizzarli scaldando il panettone per tre minuti a 150°C prima di servirlo.

Come hai vissuto e come ti sei organizzato durante il lockdown?
Io non mi sono arreso. Ora posso offrire i miei prodotti tramite il servizio di asporto o consegna a domicilio: mi appoggio a diverse piattaforme di delivery, garantendo sempre la qualità. I panettoni sono acquistabili invece tramite il mio sito e vengono consegnati in tutta Italia. Del resto, il mio mantra è “crederci sempre”.

© Riproduzione riservata