Rinaldini punta tutto su horeca e hotel

Rinaldini punta tutto su horeca e hotel

Il maestro riminese Roberto Rinaldini ha sfruttato questo 2020 per progetti futuri, che mirano all’espansione all’estero, all’apertura verso il canale horeca, ma anche al potenziamento dell’e-commerce già attivo

NUOVI MODELLI DI BUSINESS

Chi non si arresta nemmeno nell’anno della pandemia è Roberto Rinaldini, che anzi, punta sempre di più all’espansione. L’ultimo progetto è quello realizzato nel giro di tre mesi, mettendo in piedi una rete di agenti pronti a seguire il canale horeca. L’obiettivo? Portare panettoni, Macaral, cioccolateria, e una linea di panificazione/focacce, insieme ad alcuni prodotti frozen monoporzione, all’interno di caffetterie, pasticcerie, gastronomie di lusso, enoteche e hotel. Ed è parlando di hotel che si accendono le luci su quello che potrebbe essere uno dei cavalli di battaglia nel momento in cui questo comparto ricomincerà a lavorare. Si tratta della “colazione firmata”, fenomeno pronto a prendere piede.  E così, quello che è successo, è che il maestro pasticcere riminese ha sfruttato la fine del 2020 per diversificare il proprio modello di business. Quello che fino ad oggi era basato sugli store diretti (sette in tutto), adesso preme per la vendita b2b e il fuori casa, grazie a  trenta agenti qualificati che coprono tutto il centro-nord, arrivando fino alla Campania.

CONSIDERAZIONI

“Si tratta di un investimento per il futuro, che speriamo possa dare i frutti già a partire dal 2021”, ha spiegato Rinaldini a Pambianco Wine&Food. In rafforzamento a questi ultimi sviluppi, Rinaldini ha anche potenziato l’e-commerce, attivo da anni ma insufficiente per gestire i picchi di ordinativi. “Siamo riusciti a sostenere il carico di queste settimane davvero ‘calde’, con ordini che aumentano di giorno in giorno. Ed è stato anche uno stress test importante per la nostra logistica, che opera a supporto dei corrieri, e per la gestione del packaging”. Quest’anno sono poi stati diversi i progetti che hanno coinvolto il panettone. “Abbiamo avviato diverse collaborazioni. Con Amedei utilizzando il loro cioccolato, con Deliveroo per Milano e Roma e con una glassa che riprende i colori del logo, con diversi brand della moda per la regalistica, gestendo forniture personalizzate come quelle realizzate per il gruppo Pvh che comprende Calvin Klein, Tommy Hilfiger e altri marchi, realizzando oltre mille panettoni con packaging dedicato”, precisa Rinaldini.

BILANCI E OTTIMISMO

Nel frattempo, i sette store a marchio Rinaldini assicurano la continuità delle operazioni. Nonostante questo il giro d’affari risente del calo di traffico di Milano e Roma. Un calo dovuto in particolare al canale travel retail, con flessioni particolarmente importanti negli store di Linate e di Stazione Termini. Se il 2019 si era chiuso con 3,3 milioni di ricavi, le previsioni per il 2020 sono di un giro d’affari ridotto del 40%. Permane però l’ottimismo. “L’importante è aver utilizzato questa crisi come opportunità per investire in prospettiva futura. Ora siamo pronti per intercettare la ripartenza. Opereremo su più canali e daremo anche la possibilità ai professionisti della pasticceria, con i nostri prodotti, di gestire la loro azienda con una visione precisa di costi e benefici, superando la mentalità dell’artigiano per capire quel che conviene e quel che non conviene fare”. Si cercano intanto nuove sedi per nuovi store. Sono cinque i locali in apertura previsti per il 2021. Tra questi anche quelli esteri di Malta e Qatar tramite rapporti di franchising, ma anche l’inaugurazione del primo negozio a Bucarest.

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