Tutte le crisi di gennaio: Grom, California Bakery e Ladurée

Tutte le crisi di gennaio: Grom, California Bakery e Ladurée

L’inizio del 2020 parte in cambio di rotta per Grom, ormai proprietà del gruppo Unilever dal 2015, e le pasticcerie internazionali che a Milano chiudono i battenti, come California Bakery e Laduréè

In questi giorni non si parla d’altro nel mondo di pasticceria e gelateria. L’inizio del 2020, come già da alcune avvisaglie di fine 2019, sembra essersi portato con sé anche una triste lista di aziende di settore in crisi, che hanno chiuso, cambiano rotta o sono sull’orlo del fallimento.

LADURÉE

La chiusura riguarda Ladurée, che a Milano chiude i battenti della sede aperta in via Spadari. Il negozio dove si trovava il più famoso shop di macarons è già in affitto. Il capoluogo lombardo pare non funzioni più per le pasticcerie francesi, dato che Laduréè fa seguito ad altre numerose saracinesche chiuse. Prima di lui stessa sorte anche per La Pâtissérie des Reves, L’éclair de Génie e Le Vrai.

GROM

Poi c’è il caso Grom. Il gelato “come una volta” ideato da Federico Grom e Guido Martinetti cambia infatti rotta in modo ancor più radicale dopo l’acquisizione da parte del gruppo Unilever datata 2015, che li aveva fatti approdare nella GDO. Nel 2019 sono state chiuse 4 gelaterie, e sono previste altre tre chiusure nel corso del 2020. Dunque pare che i supermercati e i bar saranno i nuovi luoghi preposti alla vendita dei prodotti del marchio.

CALIFORNIA BAKERY

Infine un altro modello di pasticceria straniera, che nel corso di 20 anni di attività aveva interessato Milano con 7 punti vendita. Si tratta di California Bakery, dichiarata in fallimento con sentenza del giudice lo scorso dicembre. Con 150 dipendenti il gruppo non riusciva più ad essere redditizio, colpa di un servizio non eccelso e dei prezzi più elevati della media. Per l’ammissione alla procedura dello stato passivo i creditori e i terzi che vantano diritti su cose in possesso del fallito hanno tempo fino al prossimo 6 aprile. La società C.B. Italy avrebbe depositato una richiesta di concordato preventivo con l’obiettivo di avviare un piano di ristrutturazione.

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