Ritratto di Marcello Rapisardi, chef con divisa bianca su sfondo blu. Cucina italiana.

Il Natale secondo Marcello Rapisardi

Ritratto di Marcello Rapisardi, chef con divisa bianca su sfondo blu. Cucina italiana.

Dalla sua “Pasticceria&Dessert” di Milano Marcello Rapisardi prepara la sua interpretazione natalizia degli antipasti e dei finger food

TRADIZIONE E ABBINAMENTI INCONSUETI

Si sa, il Natale è tradizione, soprattutto quando si parla delle pietanze da servire a tavola. Ma c’è che sperimenta, osa e ci mette del suo. E se si hanno esperienze molteplici e variegate nelle più grandi pasticcerie e nei migliori ristoranti, non può che essere così. Pasticcere di Moreno Cedroni, responsabile di cioccolateria da Ernst Knam, e poi un’esperienza al The Fat Duck di Heston Blumenthal, in pasticceria con gli chef Ezio Santin, Andrea Berton e Claudio Sadler. Parliamo di Marcello Rapisardi, che nel 2015 ha finalmente aperto un laboratorio tutto suo, “Pasticceria & Dessert”, a Milano. Rapisardi fa anche parte del Ds Board, come Ambassador. Le creazioni che sta preparando per il Natale 2020 coniugano alla perfezione le grandi ricette della tradizione italiana, nazionali e regionali, ma guardano lontano. E attraverso maestria, consapevolezza di tecniche e ricerca dei migliori prodotti e produttori, quello che ne scaturisce è una proposta densa di abbinamenti insoliti, dedicata a chi desidera festeggiare assaporando inconsueti bocconi.

L’OFFERTA

Tra le varie proposte si incontrano i panettoni gastronomici, classici e non. Da provare l’Iberico, con prodotti che arrivano direttamente dalla Spagna: acciughe del Cantabrico, peperoni del Piquillo, Jamòn Ibérico, Lomo e Chorizo. E poi le torte salate che fanno parlare insieme dolce e salato, come quella con radicchio e mango; con porri, nocciole e vaniglia o con gorgonzola, mirtilli e fave di cacao. Ma è la categoria di finger food “Special” a meglio descrivere la filosofia del lavoro di Marcello Rapisardi. Dal suo estro nascono i cannoli siciliani al foie-gras con gelatina di mirtilli; il “Rocher” di foie gras; la tartelletta con ricci di mare, limone e caffè ma anche quella con crema aromatizzata al curry e caviale di trota. Dal sapore sapido e terroso nasce anche l’insolito accostamento, sempre per tartelletta, tra il caviale di chioccola, la purea di melanzana affumicata e il pomodoro confit. E poi il bignè con crema chantilly, pepe Timut e limone fermentato con caviale Kaluga. Con l’occhio giovane e innovativo Rapisardi abbina poi al castagnaccio toscano al rosmarino un carpaccio d’anatra che viene dapprima lavorato con zucchero e sale e poi affumicato con arancia e cannella, per essere poi scaloppato e servito sul castagnaccio.

Non mancano poi i dolci da fine pasto più celebrativi delle Feste: crema al mascarpone, pandoro e panettone classici, panettone con noci e datteri, con marron glacé o zenzero e cioccolato.

[Best_Wordpress_Gallery id=”2685″ gal_title=”rapisardi natale”]


© Riproduzione riservata