Presentata a Milano, nelle sale della Fabbrica Eos, la linea di cremini realizzata da Paolo Griffa in collaborazione con Cracking Art, che reinterpreta l’ultima creazione del collettivo artistico, la Marmotta, declinandola in 8 gusti, proposti in un pack da 16 pezzi che è esso stesso un’opera d’arte, caratterizzato dal claim “too cute to eat”.
Una Marmotta per otto opere d’arte
E sembrano effettivamente “troppo tenere per essere mangiate” le otto marmotte firmate Paolo Griffa, ma è anche chiaro che assaggiarle è doveroso vista la ricerca e la qualità che c’è dietro a ogni singolo pezzo. Cocco, mandorla della Val di Noto, arachidi con granella e sale di Guérande, lampone, pistacchio Feudo San Biagio, latte con granella di Nocciola Piemonte e cioccolato fondente croccante con Nocciola Piemonte: queste le otto varianti, ognuna con una sua personalità ben definita nel gusto e nella sensazione al palato. Otto piccoli capolavori che nascono dall’incontro con una delle realtà più interessanti e significative nel panorama dell’arte contemporanea in Italia.
Un ciclo continuo di buono e di bello
Nato nel 1993, il movimento Cracking Art è celebre per le sue creazioni ispirate al regno faunistico attraverso le quali coniugano da sempre creatività, impegno sociale e ambientale. Lupi, lumache, passerotti… i loro animali coloratissimi e di grandi dimensioni, realizzati in materiali plastici riciclati, sono ormi presenze iconiche che hanno pacificamente invaso l’immaginario comune così come piazze, parchi, manifestazioni in Italia e nel mondo. A credere per primi nel movimento, la galleria milanese Fabbrica Eos, luogo scelto per la presentazione della collezione firmata dallo Chef stellato. Un’incontro descritto dal direttore della galleria Giancarlo Pedrazzini, come “la celebrazione di un ciclo continuo dove l’arte si fa pensiero quotidiano, unendo l’eternità dell’opera al piacere effimero del cibo”.
Un simbolo senza tempo
L’incontro tra Griffa e Cracking Art è avvenuto durante un’edizione di Identità Golose. “Loro volevano provare a realizzare un progetto edibile, ed essendo io personalmente, ma anche noi come squadra di lavoro, molto legati al mondo dell’arte, abbiamo accettato la sfida. È nata così questa collaborazione, per la quale abbiamo pensato di proporre un cioccolatino da 14 grammi, quindi un boccone, la cui sagoma fosse appunto quella della marmotta, l’ultima creazione realizzato dal collettivo”.
Un progetto nato da uno spunto fornito dal Museo di Scienze Naturali della Valle d’Aosta, e per il quale Cracking Art ha subito pensato alla Marmotta come simbolo delle montagne valdostane. “Lo stampo ce lo siamo fatto noi, e riprende fedelmente le linee del suo modello di grandi dimensioni. Per questo realizzarlo non è stato semplicissimo, soprattutto quando si è trattato di riprodurre la curvatura della testa. Abbiamo fatto vari tentativi, così come per i gusti: all’inizio infatti la tavolozza era molto più ampia, ma ci auguriamo di avere fatto una bella selezione”.
Pur essendo lanciata inizialmente come proposta di Natale, quella delle Marmotte non nasce come edizione limitata: “vediamo quali saranno le richieste, perché quella della marmotta è comunque un’immagine simbolica per la regione che va oltre la stagionalità, quindi è possibile che la proporremo nel tempo”. A celebrare il progetto anche una suggestiva installazione di varie sculture della Marmotta Cracking Art collocate sotto i portici e all’interno del Caffè Nazionale di Aosta.