| Classe | 1990 |
| Titolare o contitolare? | titolare |
| Esperienza nel settore | 15 anni |
| Web/social azienda | IG: @albertoolivieri_fornoatipico |
| Segni particolari | Dinamico e caparbio: arriva a raggiungere i risultati prefissati a ogni costo |
| Progetti futuri | Creare un lievitato simil-pandoro con la forma di una villa antica di Oppeano con l’impasto aromatizzato col profumo di una mela del territorio |
| Motto | Per ogni bel risultato c’è sempre un prezzo da pagare, che siano fallimenti o sacrifici |
L’amore di Alberto Olivieri per il lavoro di fornaio è stato così forte da distoglierlo da ogni altro pensiero. Infatti, dopo la terza media molla tutto e decide di andare a lavorare in un panificio. Questa passione lo aveva contagiato quando, da bambino, andava a vedere cosa succedeva nel forno di famiglia. “I miei genitori, insieme a mio fratello – ripercorre Alberto – hanno acquistato un panificio quando io ero ancora bambino, ricordo che ero ancora alle elementari. Loro l’hanno fatto per investimento mentre io mi sono proprio innamorato dell’attività finché ho deciso di farne il mio lavoro e a 20 anni ho aperto il mio Forno Atipico”.
Il primo approccio di Alberto con i lievitati è avvenuto durante il suo primo impiego. Aveva solo 15 anni quando andò a lavorare in un panificio e lì conobbe un pasticciere, nonchè lievitista in Bauli. “Osservavo questo signore di una certa età e di grande esperienza maneggiare il lievito madre – prosegue Alberto – coccolarlo, lavorarlo con attenzione fino a impiegarlo per creare dolci e salati ma quello che più mi è rimasto impresso è stato l’atto di sfornare i nadalin, un dolce veronese a forma di stella antenato del pandoro, e i pandori”. Voleva emularlo e così, oltre a seguire passo passo quell’esperto pasticciere, Alberto iniziò a frequentare ogni tipo di corso. Molino Quaglia, Cast Alimenti e tanti altri finché, alla soglia dei vent’anni, si sentì pronto per spiccare il volo e intraprendere una sua attività. “Avevo solo 20 anni – ricorda Alberto – quando aprii il mio Forno Atipico. Continuavo a formarmi con corsi e iniziai anche a far venire in azienda dei consulenti per capire come e dove potessi migliorarmi”.
Oggi Forno Atipico è l’insegna che svetta su due locali, uno dotato di caffetteria e somministrazione, mentre l’altro è solo rivendita dei prodotti che vengono realizzati nei laboratori esterni. “Tre anni fa – spiega Olivieri – ho acquistato un capannone di 600 mq all’interno del quale ho creato tre laboratori: uno di pasticceria, uno di panetteria e uno dove vengono fatte le basi della pizza. Uno dei miei progetti per il futuro è diventare leader di mercato nel mio territorio. Infatti, con i miei prodotti non rifornisco solo i miei negozi ma anche ristoranti, bar, hamburgherie e paninoteche. Per farlo sto studiando come approcciare le esigenze di un mondo in continuo cambiamento, sempre più veloce e frenetico”.
Sul fronte prodotto Alessandro sta lavorando a un lievitato simil-pandoro dalla forma di una villa antica di Oppeano che, alle sue spalle, ha una vallata coltivata a meleti. Quindi, il nuovo lievitato non solo avrà la forma della storica dimore, ma sarà anche anche aromatizzato al frutto che caratterizza i suoi terreni: la mela.