L’edizione 2025 di Pane Nostrum – Il Salone Nazionale dei Lievitati si è conclusa con un successo straordinario a Senigallia. L’evento, ideato da Confcommercio Marche e CIA Provincia di Ancona, ha consolidato la sua missione di elevare la cultura del pane e valorizzare le figure professionali del panettiere e del pizzaiolo. La tre giorni è stata caratterizzata dalla presenza di un “grande caleidoscopio di professionisti e artigiani”, tra cui volti noti della panificazione, della pasticceria, della ristorazione e aziende di forniture simbolo dell’eccellenza del Made in Italy. Oltre agli incontri b2b, la manifestazione si è distinta per il riconoscimento istituzionale ottenuto come “Ambasciatrice della qualità della cucina italiana nel mondo” e per l’importante attenzione dedicata ai temi dell’inclusività, dell’innovazione di processo e della tecnologia.
Grande successo e prestigio internazionale per Pane Nostrum
Massimiliano Polacco, Direttore Generale Confcommercio Marche, ha evidenziato come questa edizione sia “partita con il botto” grazie alla presenza del Ministro Lollobrigida al taglio del nastro. “Questo ha portato grande prestigio all’iniziativa, culminando nel riconoscimento ufficiale di Pane Nostrum come “Ambasciatrice della qualità della cucina italiana nel mondo”. Questo traguardo inorgoglisce gli organizzatori e conferma che il nuovo format è quello giusto, spingendo a migliorare sempre più”.
L’evento ha stimolato un “vero e proprio laboratorio creativo e di innovazione di processo per il comparto“. Giacomo Bramucci, Presidente Confcommercio Marche, ha sottolineato il grande successo dei tre giorni, sia per le presenze del pubblico che per la qualità dei professionisti e degli imprenditori che hanno partecipato, esprimendo la certezza di coinvolgere ancora più aziende l’anno prossimo. “La manifestazione ha rappresentato un momento unico di incontro e ascolto dei grandi maestri, creando una sinergia senza rivalità e volta alla crescita collettiva del settore”, come concluso da Federica Polacco.
Celiachia: formazione e inclusività per l’arte bianca
Un focus di grande importanza nel corso di Pane Nostrum 2025 è stato il tema della celiachia. L’argomento ha contribuito a rendere la tre giorni non solo una manifestazione inclusiva ma anche un momento fondamentale di formazione e informazione. Moreno Cedroni, Presidente FIPE Confcommercio Marche e chef patron de La Madonnina del Pescatore, ha sottolineato quanto sia “fantastico” e rilevante affrontare il tema della celiachia all’interno di un evento sui lievitati.
Cedroni ha definito questa attenzione una vera e propria “azione di larghe vedute veramente inclusiva, poiché una fetta sempre più ampia di popolazione si scopre intollerante o portatrice del morbo celiaco”. Ha ricordato di aver realizzato il primo pane senza glutine vent’anni fa, basandosi su una ricetta codificata negli anni ’90. Oggi, i prodotti gluten free sono molto più comuni, e Pane Nostrum si pone come “alfiere a fianco della AIC – associazione italiana Celiachia” per affermare l’importanza della panificazione senza glutine in un Paese dove l’alimentazione è basata sul glutine.
Maestria artigiana e filiera corta
La manifestazione è stata un palcoscenico per numerosi protagonisti. Il pasticciere e docente Augusto Palazzi ha partecipato per il terzo anno consecutivo, trovando l’evento “un grande stimolo per confrontarsi, parlare e imparare da colleghi che mostrano sempre nuove strade”. Palazzi ha presentato un’interpretazione inattesa del babà, “l’Inglese a Napoli”, che gioca sulla trasformazione in zuppa inglese con l’utilizzo di una bagna alchermes e lampone affiancata da creme pasticcere.
Anche Roberto Cantolacqua Ripani, pasticciere e patron di Mimosa di Tolentino, ha ribadito l’importanza della ricerca sia per le tecniche di pasticceria che per le materie prime.
Il legame tra passato e futuro è stato rappresentato sia dalla giovane promessa Asja Sestili, che a soli 24 anni porta alta la bandiera delle donne della panificazione, sia da Marco Salvucci, cresciuto nel laboratorio di famiglia. Asja Sestili ha scelto di portare un dolce della tradizione, le Ciambelline all’anice, ingrediente che rappresenta la sua regione, le Marche. Ha descritto l’evento come una metafora della panificazione: da elementi semplici (acqua, farina, lievito) nasce qualcosa di meraviglioso. Salvucci, d’altra parte, ha illustrato la sua filosofia basata sull’utilizzo di soli ingredienti a km0, con una filiera corta e certa per mantenere il controllo sul prodotto finale. Egli ha evidenziato come fare il pane sia più difficile che in passato, dovendo affrontare la sfida di evitare prodotti modificati e ricercando ingredienti realmente organici.
Dal forno al futuro: tecnologie a dialogo
Le parole chiave dell’evento sono state “Formazione, condivisione e dialogo”. Pane Nostrum ha favorito la collaborazione tra realtà differenti, come quella tra Matteo Paparelli de Il Forno di Matteo a Macerata e Lorenzo Zappi di Quei Dò di Castelfidardo. Zappi ha sottolineato l’importanza di sostenere le istituzioni del territorio, come Confcommercio Marche, che attraverso queste iniziative aiuta gli artigiani locali.
L’aiuto cruciale per gli artigiani viene anche dalle nuove attrezzature e tecnologie, che sono state messe in luce nell’area b2b con le più prestigiose aziende italiane. Il talk conclusivo, intitolato “Dal forno al futuro: innovazione digitale e controllo di gestione nella panificazione”, ha visto la partecipazione di figure chiave come Antonio Tassone, Presidente Assipan Confcommercio Nazionale, e Maria Serena Chiucchi, Professoressa di Economia Aziendale. Dall’incontro è emersa l’importanza delle nuove tecnologie nel rendere il lavoro dell’artigiano più facile, più sicuro e programmabile.
Infine, la cultura è passata anche attraverso la presentazione di libri, come “Legumi Affettivi” di Ilaria Cappellacci, che propone un viaggio culinario tra passato e presente.