TreValli e Lega del filo d’Oro, un sodalizio virtuoso

Le due realtà marchigiane hanno presentato l’ultima campagna solidale che li vedefianco a fianco con un’iniziativa legata alla donazione del 5x1000, parte del progetto "Alimentiamo la Vita Insieme"
TreValli e Lega del filo d’Oro, un sodalizio virtuoso

C’è l’idea che attraverso il cibo si possano superare barriere e difficoltà, e un concetto di gusto che va oltre il piacere ma viene utilizzato strumento di educazione e di inclusione, alla base dell’esperienza sensoriale che, lo scorso 4 maggio, TreValli Cooperlat e la Lega del Filo d’Oro hanno condiviso con ospiti della stampa per raccontare il progetto “Alimentiamo la vita insieme”, e la sue più recente iniziativa legata alla donazione del 5×1000. Si è tratto di un’esperienza sensoriale inedita, che ha permesso di esplorare cosa significhi percepire sapori in una condizione di deprivazione sensoriale. Quindi assaggi “alla cieca” con la vista preclusa da una benda e l’udito ovattato da delle cuffie. “Il nostro obiettivo è stato quello di far comprendere come il gusto e il sapore possano consentire alle persone di affermare la propria identità e di conoscere il mondo in modo potenziato, specialmente quando altri sensi sono limitati” ha commentato Milvia Panico, Direttrice Marketing di Trevalli Cooperlat. Un obiettivo raggiunto con successo, grazie a un’iniziativa che ha permesso di dare concretezza a un concetto, nel modo più coinvolgente e toccante possibile.

TreValli Cooperlat e Lega del Filo d’Oro: un terreno comune

Quella tra TreValli Cooperlat, primario gruppo agroalimentare italiano con sede e Jesi, e Lega del Filo d’Oro, Fondazione E.T.S. che dal 1964 si dedica all’assistenza, educazione, riabilitazione, recupero e valorizzazione delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, è una collaborazione decennale basata su affinità che si articolano su più piani, principalmente quello valorale e quello territoriale. “Cooperlat è una cooperativa agricola nata nelle Marche sessant’anni fa, e la sua forza risiede in un gruppo di produttori agricoli che hanno riconosciuto nella cooperazione la via per valorizzare i loro prodotti. Sebbene avviato nelle Marche, il nostro modello si è progressivamente esteso ad altre regioni, includendo Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, dove numerosi produttori conferiscono quotidianamente i loro prodotti ai nostri stabilimenti. Due le nostre mission principali: la prima, come per ogni azienda, è la produzione di beni di qualità, apprezzati dai consumatori; la seconda, non meno importante e anzi forse primaria, è la creazione di benessere per l’ambiente e le comunità in cui operiamo – spiega Marco Mazzarini, Direttore Generale TreValli Cooperlat, che prosegue –. Proprio
quest’ultimo obiettivo ci ha accomunato alla Lega del Filo d’Oro, con la quale abbiamo da sempre riconosciuto una profonda convergenza di intenti: entrambi infatti miriamo a promuovere il benessere del territorio e a dare voce a coloro che, a causa di disabilità fisiche o psicofisiche, sono meno fortunati. È con questo spirito che dieci anni fa abbiamo lanciato il progetto Alimentiamo la Vita Insieme: inizialmente uno slogan che si è presto trasformato in un’iniziativa concreta”.

Dieci anni di Alimentiamo la Vita Insieme

“Alimentiamo la Vita Insieme” è un progetto che prende il via oltre nove anni fa, volto in primis a offrire percorsi di formazione e riabilitazione per i bambini con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale ospiti dei Centri della Lega del Filo d’Oro. Negli anni, Trevalli Cooperlat ha concretamente sostenuto la realizzazione di ambienti specifici – come le cucine didattiche e il laboratorio di logopedia – all’interno del Centro Nazionale della “Lega”. Inoltre persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale sono state coinvolte in visite alle fattorie didattiche di TreValli e in contest di cucina, mentre i dipendenti di TreValli hanno seguito dei seminari al Centro Nazionale di Osimo per conoscere da vicino la Lega del Filo d’Oro e partecipato ad incontri di sensibilizzazione.
TreValli Cooperlat e Lega del Filo d’Oro sono una a fianco all’altra anche nel progetto “A Scuola di Latte”, rivolto alle classi delle scuole primarie delle regioni Marche e Abruzzo per guidare i giovani studenti verso un consumo sempre più consapevole di prodotti sani, naturali e importanti per la loro crescita. Tra le iniziative più recenti proprio quella relativa alle donazioni del 5×1000. In occasione della campagna 2025, Trevalli Cooperlat ha infatti scelto di presidiare oltre 2500 punti vendita in tutta Italia, con un’iniziativa ad hoc volta a sensibilizzare e ingaggiare i consumatori: nei pdv selezionati sono così presenti desk espositivi dei prodotti TreValli accompagnati dalla cartolina per la donazione del 5×1000
alla “Lega”. Si tratta di un sostegno incondizionato, del tutto svincolato dall’acquisto dei prodotti, volto a sostenere la campagna mettendo a disposizione un ulteriore punto di contatto tra la cittadinanza e la Lega del Filo d’Oro.

Ricostruire la fiducia del consumatore

Ospite all’evento del 4 giugno anche Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori, che ha proposto una riflessione più ampia sull’adesione e la fiducia dei consumatori nei confronti delle campagne di solidarietà, sottolineando come, in seguito agli scandali che hanno profondamente minato la fiducia nel settore, sia più che mai necessario valorizzare iniziative virtuose di questo tipo. “Dal nostro osservatorio, emerge come siano tre i pilastri fondamentali che i consumatori valutano attentamente quando si tratta di sostenere un’iniziativa che vede uniti un brand e un’organizzazione benefica. Il primo è la Trasparenza: non è più sufficiente, come accadeva fino a qualche anno fa, che un’azienda si limiti a dichiarare di aver sposato una causa benefica. I consumatori oggi vogliono comprendere chiaramente quali siano gli obiettivi specifici dell’iniziativa, dove verranno destinati i fondi raccolti e come questo impegno si svilupperà nel tempo. Il secondo è la Continuità: le iniziative episodiche o estemporanee vengono percepite dai consumatori come semplici spot e, di conseguenza, non generano lo stesso livello di fiducia o valorizzazione rispetto a un impegno duraturo. Infine, il terzo pilastro è quello non trascurabile della Sostenibilità, anche in termini di impegno richiesto al consumatore. Esistono diversi modi per chiedere un aiuto: si può chiedere di acquistare un prodotto suggerendo che parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza, e questa è purtroppo la situazione più ambigua, anche perché proprio questo format ha portato alla deflagrazione del Pandoro-gate. Oppure si può chiedere un impegno economico diretto con cifre chiare e specifiche. Infine, si può chiedere una partecipazione che non costi nulla al
consumatore, come nel caso del 5×1000, che motiva a sostenere una buona causa senza un esborso diretto e garantisce continuità all’apporto. La mia presenza qui oggi è dettata dal fatto che intravedo in questa lodevole iniziativa il rispetto di tutti e tre questi pilastri. Vedo trasparenza negli obiettivi e nelle azioni, e percepisco continuità, poiché il progetto nasce con la vocazione di durare nel tempo. Pertanto, desidero esprimere le mie sincere congratulazioni e il mio più vivo apprezzamento”
ha concluso Dona.

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