| Classe | 1990 |
| Titolare o contitolare? | Titolare |
| Esperienza nel settore | 16 anni |
| Web/social azienda | IG: @gelaterie_sottozero |
| Segni particolari | Intraprendenza, serietà e sperimentazione nel suo percorso, reinventando e interpretando la tradizione, che non deve mai mancare |
| Progetti futuri | Tra sogni e piani futuri c’è l’apertura di un laboratorio centralizzato dove fare tutto, e l’apertura di ulteriori punti vendita in Italia |
| Motto | Cono o coppetta, Riccardino ti aspetta |
Riccardo Eboli è la mente dietro la Gelateria Sottozero a Pozzuoli, una passione che lo ha portato a gestire oggi ben quattro punti vendita. Il suo ingresso nel mondo del gelato avviene “per gioco”, quando il padre, proveniente dal settore della gioielleria, decide di aprire questa nuova attività e cambiare completamente settore. Da quel momento Riccardo si è dedicato con intensità al mestiere, guidato da un profondo entusiasmo che gli permette di stare “anche 8 ore davanti a una macchina a preparare gelato”. La spinta è quella di offrire “qualcosa di eccezionale ai clienti”, trovando in ciò grande gratificazione.
La sua preparazione è frutto di un percorso formativo basato su tenacia e curiosità, ma soprattutto di pratica sul campo. Ha avuto come maestri figure chiave del settore come Silvia Gaetta, Pietro Netti e soprattutto Roberto Cozzolino, che gli ha “insegnato praticamente tutto”. Poi non si è mai fermato, approfondendo ulteriormente le competenze con Giampaolo Valli e il lato più legato alla chimica del gelato insieme a Paolo Cappellini.
Riccardo predilige seguire l’esempio e apprendere da chi ha non solo conoscenza, ma è anche impegnato nel portare avanti un’attività e dei progetti, sottolineando l’importanza della “pratica”. Nonostante la giovane età, la sua esperienza lavorativa si è consolidata anche producendo gelati per altre attività, unitamente alla frequentazione di corsi avanzati di specializzazione e una solida competenza nella gestione imprenditoriale e del team.
È lui stesso a specificare che la “serietà” è la caratteristica che meglio lo contraddistingue professionalmente, traducendosi – come tiene a sottolineare –, in “numeri sempre in aumento e in un crescente apprezzamento da parte della clientela”.
Nonostante l’abilità nella sperimentazione, predilige “il gelato classico, semplice e senza troppi fronzoli”, arrivando a interpretarlo e reinventarlo. Nel laboratorio nascono, infatti, gusti che spesso portano con sé un significato personale: il “Don Ciccio”, un sentito omaggio al nonno, caratterizzato da una base di mandorla variegata con cremino di pistacchio granellato e mandorle pralinate; “La Signora”, in onore alla mamma, una gianduia bianca variegata al caramello croccante con un tocco di crumble al cacao salato; il “Gelsomino”, quasi un signature. Un altro fiore all’occhiello della produzione è l’attenzione meticolosa alle esigenze alimentari dei clienti: ben il il 95% dei gelati offerti è senza glutine.