La Giornata della Fioritura: Molini Fagioli illumina la filiera a Residuo Zero tra ricerca e sostenibilità

Alle porte di Perugia, l'evento di Molini Fagioli ha riunito agricoltori e professionisti dell'arte bianca per scoprire la ricerca agronomica sulla filiera a impatto ambientale minimo, in collaborazione con la Società Italiana Sementi
<strong>La Giornata della Fioritura: Molini Fagioli illumina la filiera a Residuo Zero tra ricerca e sostenibilità</strong>

Fare il punto sulle attività di ricerca agronomica e sperimentazione varietale che Molini Fagioli porta avanti da anni per promuovere la filiera OIRZ (Origine Italia a Residuo Zero), l’unica in Italia certificata a residuo zero.

È stato questo l’obiettivo di agricoltori, tecnici e professionisti dell’arte bianca si sono ritrovati lunedì 20 maggio a Casa del Diavolo, nei pressi di Perugia, per la “Giornata della Fioritura” organizzata dall’azienda molitoria che opera nel settore delle farine artigianali da oltre settant’anni.

Durante l’appuntamento, sono state presentate le farine ottenute dalle 18 varietà di grano tenero selezionate da Molini Fagioli in collaborazione con la Società Italiana Sementi (SIS). Queste varietà, piantumate tardivamente a dicembre, sono state coltivate sulle colline umbre per testarne resistenza, adattabilità e qualità, con l’obiettivo di individuare le più idonee a sostenere una filiera virtuosa e a residuo zero.

I campi sperimentali di Molini Fagioli

“Seminare nuove varietà di grano sulle colline umbre non è solo una sfida agricola, ma un investimento sul futuro della filiera agroalimentare locale”, ha spiegato Stefano Ravaglia, Responsabile Ricerca & Sperimentazione di SIS. “L’obiettivo è ambizioso: identificare varietà produttivamente performanti, resistenti agli stress abiotici e biotici, e coerenti con una filiera sostenibile, locale e a residuo zero”.

Il fulcro del progetto OIRZ sono proprio i campi sperimentali: oltre due ettari di terreno che Molini Fagioli coltiva come un laboratorio a cielo aperto. Qui, ogni anno, decine di varietà di frumento tenero e duro vengono seminate, osservate e valutate. L’obiettivo è trovare il grano “giusto” per il territorio umbro, testando nuove sementi e confrontando cultivar per coltivare il frumento del futuro: resiliente, tracciabile e sostenibile.

Ogni varietà coltivata e studiata viene inoltre sottoposta a prove di panificazione e analisi di laboratorio per valutarne valori nutrizionali, profilo sensoriale e prestazioni tecniche, dati che sono stati condivisi e presentati durante la Giornata della Fioritura che ha unito ricerca scientifica, applicazione pratica e condivisione di esperienze.

Tra i protagonisti della giornata

Nel corso della mattinata, il maestro panificatore e tecnico Molini Fagioli, Giuliano Pediconi, affiancato dal professore e divulgatore scientifico Dott. Gronchi, ha condotto un laboratorio pratico sui prefermenti realizzati con farine ricche di fibre, illustrando come utilizzarle negli impasti.

Nel pomeriggio, l’agronomo Daniele Paci e Stefano Ravaglia di SIS hanno approfondito il tema della ricerca agronomica, con una lezione sul mondo dei grani che ha esplorato le logiche di selezione varietale, le sfide climatiche e l’importanza di un approccio scientifico e trasparente alla coltivazione.

Tra i protagonisti, anche gli Zero d’Avanguardia, la comunità di pizzaioli, panificatori e pasticceri che hanno scelto le farine OIRZ, riconoscendone la qualità e l’impegno verso un’agricoltura responsabile.

La Giornata della Fioritura e il progetto dei campi sperimentali sono passaggi chiave nel percorso di Molini Fagioli, che da anni promuove una nuova forma di “agri-cultura”: un approccio che informa, coinvolge e sensibilizza. Capire da dove viene il grano, come è coltivato, quali farine se ne ricavano e come vengono lavorate diventano quindi atti di consapevolezza, in grado di creare filiere virtuose che uniscono produttori, professionisti e consumatori.

© Riproduzione riservata