
Classe | 1978 |
Titolare o contitolare? | Si |
Esperienza nel settore | 10 anni |
Web/social azienda | IG @tularu.rieti |
Segni particolari | Imprenditrice agricola in un contesto di montagna, consapevole della necessità di fare rete sul territorio. Completo controllo sulla filiera e continua ricerca |
Progetti futuri | Un nuovo laboratorio con un nuovo forno (crowdfunding) e ristrutturazione del casale per renderlo luogo di scambio e formazione sulla la panificazione |
Motto | “Noi produciamo grano e da lì partiamo. Il pane è arrivato di conseguenza, come elemento di collante economico e sociale sul territorio” |
Per Alessandra l’incontro con il pane è stata la conseguenza di un processo agricolo. Dopo un percorso nel mono dell’organizzazione di eventi in ambito musicale, infatti, nel 2015 Alessandra sceglie di cambiare vita, fondando l’azienda agricola Tularù. “Siamo partiti dal grano e da una varietà particolare che è il grano Rieti, dal quale produciamo la nostra farina – ci spiega Alessandra – Il pane è venuto di conseguenza, nel senso che cercavamo un elemento che potesse fare da collante, economico e sociale, sul territorio. Per noi questo aspetto era fondamentale, perché le aziende agricole di montagna hanno una redditività a livello di produzione del grano molto limitata e avevamo bisogno di trovare la chiave per fare rete, altrimenti l’impresa non avrebbe retto. In quest’ottica abbiamo creato una filiera coinvolgendo altre nove aziende sul territorio per produrre il grano che utilizziamo nella panificazione. E questo vale anche per il reperimento delle altre materie prime, quelle che non produciamo da soli, accuratamente selezionate sempre da realtà della zona”.
Un legame reso ancora più stretto da dinamiche come la consegna a domicilio del prodotto, che permette di stringere un rapporto diretto con i clienti, che si accompagna però a una comunicazione digitale evoluta e affidata a specialisti. Quindi antico e moderno insieme per raccontare al meglio la propria attività. Con Tularù Alessandra organizza anche, ogni anno, la Festa della Mietitura a mano, che coinvolge sia le comunità locali sia ragazzi che vengono da tutta Europa. “L’anno scorso siamo stati gli animatori di un progetto sul pane San Francesco: abbiamo ideato una ricetta che potesse contenere tutte le farine del territorio e l’abbiamo fatto attraverso dei laboratori diffusi di panificazione, andando a riaprire i vecchi forni comunitari nei borghi”, ci racconta Alessandra.
Grande anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale, con soluzioni come pannelli solari e riutilizzo delle acque reflue, ma soprattutto la gestione di un bosco di 35 ettari dal quale viene ricavata la legna per il forno utilizzato per il pane, al quale se ne affiancherà presto un secondo, finanziato con un crowdfunding appena concluso, molto più performante i termini di riduzione di consumo di legna. Alessandra fa parte di una rete informale di panificatori agricoli diffusa in tutta Italia, che condividono gli stessi principi e organizzano incontri periodici per fare il pane e lavorare insieme sul miglioramento e la crescita reciproca.