
Classe | 1981 |
Titolare o contitolare? | no |
Esperienza nel settore | 20 anni |
Web/social azienda | IG: @burgiorimefarine @ro_burgio |
Segni particolari | Professionista infaticabile sempre in movimento nello sviluppo di nuovi progetti. Si è fatta da sé grazie alla sua caparbietà e curiosità |
Progetti futuri | Avvicinarsi alla produzione della materia prima creando una sua coltivazione di grani antichi siciliani. Intanto lavorare con i contadini per rivalutare il prodotto autoctono |
Motto | “Chi non fa non sbaglia. Sono indulgente con me stessa e con i miei errori perché è da quelli che ho imparato come gestire la mia attività” |
Alla domanda sulla motivazione che abbia spinto una qualsiasi persona a fare il panificatore la risposta unanime che si riceve è “per amore”. Se questa domanda la si pone a Rosa Burgio la risposta, inaspettata e spiazzante è “per disamore”. Infatti, a Rosa questo lavoro è “caduto addosso” senza che lei lo volesse quando, per diverse vicissitudini, ha dovuto, senza alcuna propensione o preparazione, prendere le redini del panificio di famiglia. Già, oltre a tutte le possibili difficoltà di iniziare, senza alcuna formazione, un’attività da zero, Rosa si è trovata a fare i conti anche con la storicità del forno Burgio che è in attività dal 1929. “Dopo la morte di mio papà in molti mi hanno suggerito di chiudere l’attività e andare avanti con la mia vita. Invece, ho voluto capire, imparare e far diventare questo locale il mio locale”.
Come prima cosa, come fa chiunque entri in una casa appena acquistata, ha ripensato agli spazi e li ha rimodulati per valorizzare la storicità dei locali e dare così una vetrina all’altezza della qualità e della tradizione dei suoi pani. Questi locali rinati a nuova vita hanno dato una destinazione d’uso più completa al panificio che ha arricchito la sua vita e si è trasformato. Oggi Burgio Rime & Farine ha mille funzioni. Oltre a vendere il pane e tutto ciò che producono si è dotato di una zona degustazione dove sedersi e assaggiare in tranquillità dolci e salati. Ma è alla sera che il forno si trasforma nel palcoscenico di un teatro dove vanno in scena letture di poesie, performance canore e rappresentazioni. “Quello che volevo creare, e a quanto risulta dai ritorni che mi danno le persone che ci conoscono, pare proprio che io ci sia riuscita, è uno spazio familiare aperto a tutti, dove passare per fare quattro chiacchiere o dove chi non è del Paese può venire per conoscere luoghi e storie”.
Al momento Rosa sta implementando un progetto di condivisione di spazi. Il format prevede che uno chef del territorio venga ospitato per un determinato periodo a cucinare nella nuova cucina a vista che sta nascendo all’interno delle porzioni di locale che sono in fase di ristrutturazione.
Di pari passo Rosa ha rivoluzionato diversi altri aspetti dell’attività. È partita dai suoi collaboratori dando loro la possibilità di organizzare al meglio la loro vita personale. Intanto è stato rivisto l’orario di apertura, alle 14 il forno chiude per riaprire la mattina seguente alle 6. “Sono attenta al rapporto vita privata-lavoro dei miei collaboratori, a forme di welfare e a progetti di inclusività lavorativa”.
Un discorso a parte lo merita la ricerca che Rosa svolge in tema di materie prime. “Noi lavoriamo con due mulini della zona che ricavano la farina da grani antichi. Io però voglio fare un salto nella filiera e andare direttamente dal contadino per valorizzare le loro produzioni. Non dimentichiamo che la Sicilia è sempre stata una grande produttrice di grano”. Nel futuro non immediato di Rosa c’è un progetto molto ambizioso: coltivare il proprio grano, farne farina e impiegarla nel suo forno.