
Classe | 1976 |
Titolare o contitolare? | no |
Esperienza nel settore | 10 anni |
Web/social azienda | FB: @michela.giorilli |
Segni particolari | Teorica della panificazione con una visione fortemente contemporanea del comparto che trasmette nelle sue attività, con grande trasporto personale |
Progetti futuri | Approfondire le conoscenze sulla panificazione, perfezionando anche la capacità di trasmettere ad altri. Far crescere Ambassadeurs du Pain in Italia |
Motto | “Se vogliamo conquistare i giovani dobbiamo necessariamente ripensare alle dinamiche tradizionali del nostro lavoro. Questa vita non può essere solo sacrificio” |
Tra le principali virtù di un buon insegnante ci sono l’abnegazione verso il proprio mestiere e la grande consapevolezza di ciò che si sta trasmettendo. Entrambe caratteristiche che ritroviamo in Michela Giorilli, cresciuta nel mondo del pane per vocazione familiare, formatasi con studi in Scienze della Formazione, e oggi docente e segretaria operativa Ambassadeur du Pain Italia. Significativo l’elenco dei grandi maestri, pasticcieri e panificatori, con i quali ha fatto esperienza: in Italia, tra gli altri Forcone, Pica, Laghi, Montersino, all’estero Johan Martin, Amaury Guichon, Christophe Renou, “e Yohan Ferrant, nel panorama della bakery Internazionale, secondo me, il numero uno” sottolinea.
Oggi Michela insegna in una scuola della provincia di Varese e porta in aula con sé il patrimonio di competenze pratiche e teoriche accumulato non solo in anni di studio ma anche nel suo ruolo gestionale all’interno dell’Associazione che raccoglie 80 tra i “fiori all’occhiello della panificazione italiana – come li definisce lei stessa –, il cui lavoro è costantemente rivolto verso la ricerca, la contemporaneità, il prodotto bio a chilometro zero, la sostenibilità”.
“Far crescere Ambassadeurs du Pain in Italia è per me una missione di vita perché sono convinta che il confronto con realtà diverse dalla nostra sia uno sprone per continuare ad alzare il livello delle competenze personali nel settore e di conseguenza continuare ad alzare il livello della panificazione italiana nel panorama internazionale” sottolinea Michela. Grande anche la sua consapevolezza rispetto all’esigenza di una gestione più sostenibile del lavoro, “la modalità tradizionale è spesso limitante anche dal punto di vista della formazione, perché non è possibile mandare ragazzi minorenni in forni che lavorano di notte, ed è una perdita per tutti, ma è anche un concetto difficile da far passare” sottolinea Michela.
“Se vogliamo conquistare i giovani dobbiamo necessariamente ripensare queste dinamiche, i ragazzi hanno capito molto prima delle precedenti generazioni che la vita non può essere solo sacrificio. Lo stesso vale per il mondo femminile, che sta crescendo in ambito bakery, ma non nei numeri che mi piacerebbe vedere e credo che sarebbe davvero un valore aggiunto per il settore. O ancora – sottolinea Michela – cerco di trasmettere l’importanza del digitale, sia in termini di tecnologie che di comunicazione per il successo di un’attività. Come docenti e come realtà di riferimento per il comparto dobbiamo avere ben chiare queste istanze e portarle avanti per la crescita comune”.