Classe | 1970 |
Titolare o contitolare? | Si |
Esperienza nel settore | 25 anni |
Web/social azienda | IG: @pasticceriastella |
Segni particolari | Ha messo la semplicità al centro della produzione, dei rapporti genuini con i clienti, della comunicazione |
Progetti futuri | Rinnovare l’attività cambiando location e orientando la produzione in una direzione più tradizionale |
Motto | La mia è una pasticceria salutistica, con pochi zuccheri, ma è pur sempre pasticceria, quindi uno sfizio, una gratificazione. Cerco sempre il giusto compromesso. |
Stella aveva poco meno di 30 anni quando ha capito che quel noioso lavoro d’ufficio non faceva per lei ed era il momento di seguire le sue passioni. “Il mio è stato un iter classico, fatto di corsi di formazione con maestri italiani e stranieri. Negli anni ho seguito tutti i più grandi da Iginio Massari a Frédéric Bourse a Edouard Bechoux”, racconta. Venticinque anni fa l’apertura della sua pasticceria, apprezzata soprattutto per le colazioni. La ricerca è quella verso prodotti che vadano incontro alle sempre nuove esigenze della clientela, che negli ultimi anni è orientata verso prodotti più leggeri, free from, fatti con farine alternative.
“Io sto sempre al bancone e accolgo queste impressioni, orientando in tal senso la mia ricerca. Questo approccio fa sentire i clienti ascoltati e li fidelizza”. Un approccio genuino e diretto, che rientra in una generale ricerca di immediatezza e semplicità da parte di Stella, nella produzione e nei rapporti.
“Anche per questo sto prendendo una certa distanza dai social. All’inizio mi ero entusiasmata e ne riconoscevo l’efficacia, ma oggi mi sembra tutto troppo. Troppa enfasi, troppa forma e poca sostanza. E allora ho fatto un passo indietro, abbracciando una comunicazione più realistica e spontanea ma puntando soprattutto sul rapporto diretto”. La stessa semplicità Stella la ricerca nei suoi prodotti: “Punto sempre di più a fare bene le cose semplici, con una ricerca rivolta alla salubrità, ma senza aderire alle varie tendenze come panettoni super farciti o croissant dalle forme astruse: è una bolla destinata a esplodere”.
Quello che non è destinato a passare, invece, è il valore della competenza solida, la capacità di fare un prodotto classico con tutti i crismi, ma anche la tradizione, destinata a ricoprire un ruolo centrale nel prossimo futuro. “Utilizzando ottime materie prime e curando al massimo la presentazione è possibile valorizzare qualsiasi prodotto: un caprese, un pasticciotto, diventano dei capolavori nella loro semplicità. Nel prossimo futuro cambieremo location e rivedremo anche la proposta, orientandola in questo senso”. Stella propone questa sua visione anche nei corsi che tiene, amatoriali e professionali, come per esempio a Pollenzo dove ha tenuto corsi di pasticceria campana.