La svolta di T’a Milano fa decollare le vendite

Con lo sviluppo della parte salata e la realizzazione dello stabilimento 4.0 di Cerro Maggiore, a Milano, investimento da 8 milioni di euro, Tancredi e Alberto Alemagna hanno fatto crescere del 50% il fatturato rispetto al 2019
La svolta di T’a Milano fa decollare le vendite

Otto milioni di investimento per trasformare un’azienda di cioccolato in una realtà di food tech, che oggi opera per metà nell’ambito del dolce e per l’altra metà in quello del salato. È questa la trasformazione attuata da T’a Milano, avviata nel 2008 da Tancredi e Alberto Alemagna, pronipoti di quel celebre Gioacchino Alemagna che fondò l’azienda omonima, divenuta celebre soprattutto grazie alla produzione del panettone milanese.

LA SVOLTA PER NON LICENZIARE

A Cerro Maggiore opera oggi uno stabilimento concepito secondo i parametri di Industria 4.0, ultimato a maggio di quest’anno e con ulteriori piani di sviluppo allo studio. Qui, alle porte del capoluogo lombardo, T’a Milano ha posto le basi delle proprie attività che presero il via con la produzione del cioccolato gourmet, per poi diversificare a partire dal 2014 con l’ingresso nel catering. Nel 2020, con lo scoppio della pandemia, arriva il momento più difficile.

Avremmo dovuto lasciare a casa cinquanta persone e, per non farlo, ci siamo inventati una linea di semilavorati destinati al food service. L’idea era quella di fornire piatti pronti di taglio gourmet, con posizionamento premium, per soddisfare le esigenze delle realtà più qualificate della ristorazione e dell’hotellerie. Da qui è nata l’esigenza di alzare l’asticella degli investimenti” racconta Tancredi Alemagna.

Il debutto di questa linea avviene nel giugno del 2021: oggi T’a Milano crea menu su misura per i clienti, diventando a tutti gli effetti un partner a sostegno delle cucine che puntano a un’offerta qualificata e sostenibile economicamente. “In questo modo – aggiunge Alberto Alemagna – abbiamo mantenuto l’occupazione, grazie allo sviluppo del progetto. La forza delle aziende è fatta dalle persone, che sono l’asset fondamentale. Non avremmo mai potuto rinunciare alla squadra, perché quando si vince lo si fa tutti assieme”.

INNOVAZIONE E RISPARMIO ENERGETICO

A Cerro Maggiore è stato quindi sviluppato il centro cottura di T’a Milano, con l’inserimento di macchinari di ultima generazione (forni, mixer, cutter) e con la separazione delle zone di produzione dedicate alle specifiche categorie di prodotto (verdure, carne, pesce).

Oggi – raccontano gli Alemagna – lavoriamo in una sorta di ‘camera bianca’ all’interno della quale riusciamo a ridurre al minimo il grado di contaminazione. Inoltre operiamo con un fortissimo grado di efficienza energetica, riducendo i consumi nell’ottica della sostenibilità”.

Il ritorno degli investimenti è più che soddisfacente: l’ultima tranche, da 1,2 milioni, ha generato un incremento del fatturato pari a 3 milioni di euro. “Il nostro punto di forza non è soltanto la diversificazione di prodotto. Siamo in grado di fornire ai clienti un servizio di consulenza, supporto e customizzazione” precisano.

+50% SUL 2019

I conti crescono di conseguenza. A fine anno l’azienda dovrebbe tagliare il traguardo dei 10 milioni di euro, con una crescita stimata del 30% rispetto al 2021 e contro i 6,8 milioni del 2019 (quasi +50% rispetto ai ricavi pre-Covid), per un’occupazione complessiva di 90 addetti diretti. I canali di riferimento sono l’Horeca e la Gdo per il dolce, mentre per il salato attualmente T’a Milano fornisce soltanto il fuori casa.

Concepiamo il food come servizio. Effettuando tutte le preparazioni con un alto grado di complessità e di costi di gestione, proponiamo all’Horeca dei semilavorati che possono essere rigenerati e impiattati secondo le esigenze del cliente, al quale conviene acquistare i nostri prodotti perché ottiene un risparmio di costi di gestione, energia, pulizia, cuochi altamente specializzati. È un servizio dedicato in particolare all’hotellerie, laddove il food rappresenta una necessità e deve essere realizzato con uno standard qualitativo alto, ma al tempo stesso comporta costi di gestione altrettanto elevati. Acquistando i nostri prodotti, gli hotel soddisfano le richieste dei loro clienti riducendo i costi fissi e controllando in maniera scientifica il food cost”.

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