Pasticceria free from: un’opportunità da cogliere

Pasticceria free from: un’opportunità da cogliere

Il mondo della pasticceria free from continua a crescere: anche gli artigiani non devono farsi scappare le opportunità offerte da questa nicchia di mercato

IN CRESCITA

«Il mercato del free from in Italia, secondo gli ultimi dati di Nielsen-GS1 Italy, ha sviluppato, nei dodici mesi terminanti a giugno 2020, un giro d’affari pari a 6,9 miliardi di euro, in crescita di +2,2%. A guidare la crescita sono i prodotti con ridotto contenuto di zuccheri, senza glutammato e senza additivi». Commenta questi dati Alessandro Gianni, Founder di P&T Consulting che aggiunge: «Macrocategoria molto dinamica è quella che comprende gli alimenti dedicati a chi soffre di intolleranze alimentari. Senza glutine e senza lattosio generano 3,7 miliardi di euro. Quella del “senza” appare quindi un’opportunità interessante per il mondo del bakery e della pasticceria. Oggi il consumatore cerca qualità. L’industria ha fatto passi avanti nella palatabilità del prodotto, ma il l’artigianalità vince sul gusto, soprattutto in categorie legate al prodotto fresco e alle ricorrenze. Il mondo del bakery artigianale inoltre ha la possibilità di essere più sensibile nell’uso di materie prime alternative e poco conosciute».

pasticceria del senza

SENZA SÌ, MA PER TUTTI

Parola di Paola Di Giambattista, The Healthy Food Specialist, che offre consulenza a imprese e artigiani. Paola Di Giambattista promuove un’idea di cucina inclusiva. «Perché è per tutti, pur essendo free from, vegan o magari Halal o Kosher. Non viene relegata in un corner, ma è parte integrante dell’offerta e può convivere con le tradizioni locali. Con un minimo comune denominatore che è sempre il vegetale». Anche per lei pasticceria e bakery devono cavalcare l’onda del free from: «Soprattutto la pasticceria, perché avere cibi “rifugio” è importante anche dal punto di vista psicologico. Particolare interesse, per esempio, sta riscuotendo il mondo del gluten sensitivity. Si tratta di prodotti non adatti ai celiaci perché preparati nel medesimo laboratorio di quelli convenzionali, ma che possono essere consumati da chi sceglie di escludere il glutine dalla propria dieta. Un target di consumatori in crescita».

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