L’Italia che mi piace

L’Italia che mi piace

di Monica Viani
Viaggio tanto, seguo molte conferenze stampa. Mi capita spesso di essere testimone di modelli di sviluppo economici diversi dai consueti. Ve ne racconto due che mi hanno colpito
Un destino ineluttabile: la predestinazione dei figli a pagare le colpe dei padri. Non importa se i figli sono buoni e giusti, se i padri hanno peccato, pagheranno. L’errore che si ripete nello stesso modo da secoli è credere che la realtà non si possa modificare. È più facile adeguarsi, inveire contro le regole del gioco. E chi l’ha detto che le regole non si possono cambiare? Non occorre fare la rivoluzione, utopia che ha spesso legittimato l’esistente. Basta dare voce a chi sta cercando di cambiare la realtà, fare sì che diventi modello per altri uomini di buona volontà. Vi propongo la storia di due aziende italiane guidate da famiglie che coraggiosamente credono ancora che si possa fare impresa rispettando le regole del vivere civile, contribuendo alla crescita del proprio Paese.
BRAZZALE
1- Obiettivi di Brazzale: fare impresa mettendo al centro il consumatore e non le logiche consortili, sfuggire a norme imposte da un’Europa unita a parole ma non nelle politiche economiche e sociali, rispettare la tradizione e la qualità del Made in Italy ovunque si produca;
2 – Rispondere ai principi della sostenibilità, oltrepassando falsi miti costruiti sull’ignoranza e la propaganda;
3 – Il Made in Italy si può fare ovunque applicando la conoscenza e l’esperienza italiana. La cultura non ha confini!
4 – Costruire la politica aziendale sulla consapevolezza che tutto cambia, senza avere paura delle novità. La politica dell’immobilismo non porta da nessuna parte;
5 – Dare un prodotto di qualità per tutti, non destinato a piccole nicchie.
N.B. Dimostrazione che spesso i sistemi di tutela nascondono inefficienze, interessi particolari, incapacità di capire il mercato che è fluido e che non si può ingessare in norme burocratiche. La vecchia politica? Per impedire il cambiamento si preferisce drammatizzare.
ICAM
Obiettivi di Icam: fare impresa; difendere l’eccellenza Made in Italy; rispettare la sostenibilità.
1- E chi l’ha detto che un’impresa sostenibile sia marginale e non evoluta? Icam è un’impresa condotta con metodo economico: vuole fare utili..
2- Come fare? Mettendo al centro la qualità del prodotto, la distribuzione del reddito d’impresa a tutti coloro che partecipano al successo dell’azienda, dando valore ai lavoratori.
3- Centrale la consapevolezza che sono le persone a fare di un’azienda, un’azienda di successo.
4- I contadini delle piantagioni guadagnano di più e contribuiscono alla crescita del loro Paese.
5- Il team è essenziale. Il capo occorre, ma è funzionale. Dirige una squadra consapevole e con un unico scopo, quello di raggiungere i medesimi obiettivi.
N.B. La sostenibilità è una possibilità reale capace di creare ricchezza, ponendo al centro il fattore umano e sociale e contribuendo a costruire un sistema equo. Impossibile? C’è chi lo realizza con successo.

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