Difficoltà e Opportunità

Difficoltà e Opportunità

Dolcesalato ha intervistato per voi esperti, rappresentati di associazioni di categoria e di grandi gruppi bancari

In un periodo in cui la situazione economica generale è difficile, ci siamo chiesti quali siano per gli artigiani le difficoltà e gli strumenti per ottenere accesso al credito. Secondo Piero Gabrieli, esperto in gestione aziendale e direttore marketing del Molino Quaglia, la difficoltà maggiore risiede proprio nella piccola dimensione aziendale e quindi nei bilanci, che di per sé, non contengono valori gestionali adatti a garantire flussi di indebitamento importanti». Lo conferma il direttore generale di Artigiancassa, Giuseppe Ienzi: «In fasi congiunturali difficili come l’attuale, le aziende meno strutturate e di minori dimensioni sono quelle che soffrono di più e che maggiormente hanno bisogno di essere assistite affinché possa emergere, al di là dei dati del bilancio, il loro reale valore, che risiede nella storia dell’azienda, nella conoscenza delle persone che la rappresentano e nelle prospettive che l’azienda stessa ha, in virtù del posizionamento sul territorio e del mercato di competenza. Le principali difficoltà che le imprese artigiane incontrano nell’accesso al credito sono il costo del finanziamento, i tempi di concessione e la richiesta di garanzie. Questi fattori appaiono ancor più rilevanti alla luce dell’allungamento dei tempi per l’incasso dei crediti commerciali, mettendo duramente alla prova la solidità finanziaria delle imprese».

Garanzie, parametri, requisiti
Giacomo Pieragnoli, responsabile del credito per Confartigianato Imprese Prato traccia il quadro di una situazione non rosea: «Negli ultimi anni, purtroppo, la crisi ci ha colpito profondamente. Gli utili aziendali si sono ridotti fino a diventare perdite e, contemporaneamente, sono cambiate le modalità con cui gli istituti bancari esaminano le richieste di finanziamento e affidamento. Le banche prendono in considerazione la capacità reddituale, ovvero la possibilità dell’azienda di restituire il denaro. Purtroppo però è sempre più difficile rientrare nei parametri previsti da Basilea2, che rappresentano le linee dell’accesso al credito per le aziende europee. La valutazione della serietà dell’azienda e del patrimonio, oggi, contano molto meno rispetto al passato». A partire dal 2013, entrerà poi in vigore il complesso di norme noto come Basilea3 che potrebbe rendere ancora più difficile l’ottenimento di credito da parte delle pmi. «Le nuove norme – spiega Giuseppe Ienzi – hanno l’obiettivo di rendere più solido il sistema finanziario, limitando un’eccessiva assunzione di rischi. Alle banche viene richiesto di detenere più capitale di migliore qualità, per evitare il ripetersi degli effetti della crisi finanziaria del 2008-2009. In questo senso, una riduzione dei capitali disponibili potrebbe effettivamente tradursi in difficoltà maggiori nell’accesso al credito che, per i motivi prima ricordati, riguarderebbero soprattutto le imprese meno strutturate. Proprio in quest’ottica è però previsto che le nuove norme entrino in vigore in modo molto graduale, il che permetterà di evitare impatti troppo accentuati sia al sistema finanziario, che avrà il tempo di adeguarsi alle nuove normative, sia a quello produttivo». Ma quali sono le garanzie che gli istituti bancari richiedono prima di concedere credito ai propri clienti? «Oltre un terzo dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane – spiega Luca Giordano, responsabile del servizio Small Business Core di Intesa Sanpaolo – sono garantiti dai Confidi. Esistono poi le garanzie personali dei soci, le garanzie rilasciate dal Fondo di Garanzia per le Pmi, a valere sulla legge 662/96, fino ad arrivare, per la clientela più rischiosa, al pegno di titoli e all’ipoteca».  «La banca valuta la serietà e la professionalità dell’impresa – aggiunge Ienzi di Artigiancassa – le garanzie normalmente richieste sono quelle reddituali e la garanzia di un Confidi. Quest’ultima è particolarmente importante perché mitiga il rischio della banca e quindi contribuisce a diminuire il costo del denaro».

Il rapporto con la banca
«Per agevolare l’accesso al credito – spiega Luca Giordano di Intesa Sanpaolo – è fondamentale che si instauri un dialogo approfondito e trasparente tra banca e impresa, con il massimo coinvolgimento di associazioni di categoria e Confidi. Spesso la capacità di ottenere credito dipende dalla capacità dell’impresa di comprendere quali sono i criteri e i metodi con cui le banche selezionano le imprese».  Dal punto di vista pratico, Piero Gabrieli suggerisce, per esempio, di disporre di una documentazione quanto più possibile completa: «Sarebbe ideale produrre un fascicolo che dimostri la capacità dell’azienda di difendere sul mercato un livello di prezzi tale da garantire la copertura dei costi e un utile sufficiente a far vivere bene la famiglia dell’imprenditore, oltre che accumulare le riserve necessarie a favorire un flusso di investimenti costante nel tempo. Nel bilancio presentato alle banche, naturalmente, deve esserci assoluto equilibrio tra l’ammontare dei crediti commerciali, il valore delle scorte di magazzino e il valore dei debiti verso i fornitori. In assenza di questi requisiti minimi la banca non finanzia, perchè legge nei documenti contabili la fotografia di un’azienda in difficoltà che chiede finanziamenti non per crescere, ma solo per tappare buchi. Come purtroppo accade nella maggior parte delle aziende familiari italiane».
Un aiuto concreto è quello che possono fornire le associazioni di categoria. «Siamo in grado di accompagnare l’artigiano nelle richieste che fa alla propria banca – sottolinea Pieragnoli di Confartigianato Prato – e impostarle nella maniera più corretta; informiamo costantemente tutti i nostri iscritti sulle possibili agevolazioni che gli enti pubblici mettono a disposizione delle imprese e, infine, ci avvaliamo dell’aiuto di un Consorzio di Garanzia. Questo strumento facilita l’accesso al credito, perché garantisce la banca fino al 50% dell’importo richiesto».

Agevolazioni creditizie e prodotti finanziari ad hoc
Per Intesa Sanpaolo, il mondo dello small business ha esigenze particolari anche per quanto riguarda la banca. «Sono bisogni non sempre facili da intercettare – spiega Giordano – perché chi lavora in proprio spesso non trova il tempo nemmeno per passare in filiale. Per essere vicini a questa realtà il gruppo ha creato una rete di gestori small business: persone che conoscono la realtà di chi lavora in proprio o conduce una piccola azienda. Dal giugno scorso è anche attiva una direzione marketing interamente dedicata allo small business per essere ancora più vicina a piccole imprese, artigiani e commercianti con fatturato inferiore a 2,5 milioni di euro e con meno di un milione di accordato». Per quanto riguarda le agevolazioni creditizie, gli artigiani sono tra i destinatari del plafond di 5 miliardi di euro che il 25 febbraio scorso Intesa Sanpaolo ha reso disponibile grazie a un accordo con Rete Imprese Italia. «È un’iniziativa che prevede finanziamenti per le principali necessità della piccola impresa, dalla ristrutturazione del debito, alla ricapitalizzazione, agli investimenti. Inoltre, la banca mette a disposizione dell’impresa un innovativo modello di autovalutazione attraverso i siti Internet delle associazioni di categoria aderenti a Rete Imprese Italia. In pratica, rispondendo ad alcune semplici domande, l’imprenditore è in grado di valutare la propria situazione economico-finanziaria e la “bancabilità” dei propri progetti».
Artigiancassa, con il sostegno e la collaborazione delle Confederazioni artigiane e delle loro strutture territoriali ha sviluppato due linee di business, entrambe rivolte agli artigiani: la gestione di agevolazioni creditizie e la distribuzione di servizi e prodotti finanziari del Gruppo BNP Paribas, di cui fa parte. «La prima – spiega Ienzi – consiste nella gestione di fondi pubblici agevolativi (principalmente messi a disposizione dallo stato e dalle regioni) destinati a favorire l’accesso al credito delle imprese artigiane. Sono le tre leggi 949/1952 (credito agevolato), 240/1981 (leasing agevolato) e 1068/1964 (garanzia) che negli anni hanno consentito a moltissime imprese artigiane di accedere al credito a condizioni più vantaggiose. Più di recente, alla tradizionale attività agevolativa, si è aggiunta l’attività di distribuzione di prodotti e servizi delle società del gruppo a condizioni particolarmente vantaggiose. La novità del progetto sta negli Artigiancassa Point, sportelli situati all’interno delle Associazioni e dei Confidi artigiani convenzionati, ai quali l’artigiano può rivolgersi per informazioni e per richiedere i prodotti».

(Marianna Notti – marzo 2011)

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