A Venezia tra fritole e chicheti

A Venezia tra fritole e chicheti

Nessuno tornerà dal Carnevale di Venezia insoddisfatto o affamato, questo è certo.
Fino al 17 febbraio, il colorato carosello che anima la laguna avrà come tema “La festa più golosa del mondo”, dando il benvenuto al tema Expo. Tra una maschera a tema alimentare e una ghirlanda di vegetali (nel Gran Teatro di Piazza San Marco), il carnevale di quest’anno verrà ricordato per l’abbondanza di proposte enogastronomiche. Se ogni angolo della città sarà teatro di sfilate ed eventi, il vero cuore della manifestazione sarà l’Arsenale, dove ogni sera si alterneranno fuochi d’artificio, musica e spettacoli. Sempre all’Arsenale, nella Torre di Porta Nuova dal 12 al 17 febbraio, avrà luogo anche l’unica cena-spettacolo del carnevale: Tentazioni, un connubio tra evento gastronomico e performance di danza, dove i commensali avranno la possibilità di gustare il menù studiato dallo chef Antonio Vianello, mentre tra i tavoli si esibiranno gli artisti di Nu’art.
Il Carnevale di Venezia è anche un’ottima occasione per scoprire o approfondire le tradizioni culinarie venete. I dolci carnascialeschi sono grassi e zuccherini per antonomasia, i più tipici sono però i galani e le fritole, che non possono mancare dalle tavole dei veneziani durante il periodo di festa. Le fritole (altro non sono che le frittelle), storicamente venivano preparate dai fritoleri: una vera corporazione, rimasta attiva fino alla caduta della Repubblica di Venezia. L’arte della preparazione si è però tramandata e ancora oggi è possibile assaggiare delle frittelle di prima qualità: la pasticceria Tonolo (Dorsoduro 3764, Calle San Pantalon) propone fritole allo zabaione, apprezzatissime sia dai veneziani che dai turisti. I più golosi non si perderanno di certo un altro dolce squisito, anche se non per forza carnevalesco: la torta ai tre cioccolati della pasticceria Rosa Salva (San Marco, 950). Quello che davvero non può mancare, specialmente durante il carnevale, sono i chicheti: spuntini economici serviti al bancone dei bacari, ossia le tipiche osterie veneziane. Numerosi bacari sono disseminati tra le calli e ognuno propone le proprie specialità, abbinate a calici di vino e di spritz. Ottime sono le polpette di carne della Trattoria Ca’d’OroAlla Vedova (Cannareggio, 3912), mentre non si può rinunciare allo scartosso di pesse fritto, specialità dell’Osteria Vecio Fritolin (Calle della Regina, 2262 Sestiere Santa Croce). Il Bacaro Risorto (Fondamenta Osmarin 30122) invece sorprenderà i palati con il suo baccalà fritto e le sarde in saor, mentre per assaggiare i Francobolli (piccoli tramezzini farciti) bisognerà spostarsi alla Cantina Do Mori (Sestiere San Polo 429), una delle osterie più antiche del lido. Chi però alle abbuffate preferisce la grandiosità teatrale di Piazza San Marco, consigliamo una sosta al Gran Caffè Quadri (Piazza San Marco 121). Aperto alla fine del ‘700, il Gran Caffè Quadri riporta a quell’opulenza scintillante che incantò Lord Byron e che fece di Venezia “l’isola verde della sua fantasia”. Un luogo magico, dove, specialmente durante il Carnevale, la musica, l’arte e la danza si riflettono nell’infinito e acquatico gioco di specchi.

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