Nuove restrizioni, nuove iniziative antispreco

Nuove restrizioni, nuove iniziative antispreco

Complici le nuove restrizioni e il conseguente cambio di abitudini nel fare la spesa, nascono sempre più iniziative volte a combattere lo spreco alimentare, dalle nuove startup alle piccole attività di zona che regalano invenduti o cibo comprato da benefattori per chi ne ha bisogno

Il primo lockdown e le recenti restrizioni hanno avuto un forte impatto anche sul modo degli italiani di fare la spesa. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’università di Bologna, sei italiani su dieci hanno modificato il proprio approccio ai consumi alimentari. Questo per un minor potere d’acquisto ma anche per la possibilità di pianificare in modo più oculato la spesa settimanale, e indubbiamente perché si ha più tempo per cucinare in casa. Le tecnologie che contrastano lo spreco alimentare sono sempre più diffuse. Basta citare la già nota Too Good To Go, a cui si è aggiunta da pochi giorni anche la startup piemontese Bestbefore.

COME FUNZIONA BESTBEFORE

L’idea è nata dalle menti di Nikas Bergaglio e Tommaso Vassura, due ragazzi novaresi poco più che trentenni, che hanno deciso di mettere insieme sia cibo in scadenza che prodotti fallati. I difetti in oggetto riguardano per la maggiore il confezionamento, ma anche un packaging obsoleto o grafiche non più in produzione, così come gli invenduti. Il consumatore si vede applicare uno sconto progressivo sul prezzo di vendita. Come funziona? Ogni lotto viene caricato sul sito 14 giorni prima della scadenza, e resta disponibile per l’acquisto per un periodo di 7 giorni. Giorno dopo giorno, l’algoritmo applica uno sconto progressivo al lotto in vendita, dal 5% fino al 50%. Tra le altre iniziative, Bestbefore fa anche da intermediario tra le attività commerciali che presentano invenduti e i consumatori finali. Questo metodo funziona anche per le eccedenze di produzione aziendali. Ma cosa succede in pasticceria e panetteria? Ecco due virtuosi esempi.

LA PASTICCERIA FRUTTI DI LUZZANA

Come durante la scorsa primavera, i proprietari hanno scelto di aiutare chi è in difficoltà. E lo fanno lasciando dopo la chiusura del locale gli “avanzi” di giornata fuori dal negozio. Chi vuole, può prenderli, gratis ovviamente. L’intento va dal desiderio di non sprecare un bene prezioso come il cibo, a quello di aiutare chi sta vivendo questo momento drammatico con più difficoltà rispetto ad altri. Il tutto attraverso un piccolo e semplice gesto.

«Siamo tornati in un momento difficile – si legge nel post pubblicato su Facebook – in cui tutti siamo un poco penalizzati, ma sicuramente c’è chi resta penalizzato più di noi. Il nostro cuore ci impone di stare dalla parte di chi ne ha un poco più bisogno… Tutte le sere dalle 20 lasceremo fuori dal nostro locale (sulla panchina) qualche sacchetto con i prodotti in rimanenza della giornata. Attenzione! Non vogliamo mostrarci come paladini o altro! Per noi non è assolutamente un costo aggiuntivo! Ma ciò che andrebbe buttato può diventare sicuramente un sorriso per chi non “naviga in buone acque” durante questa ennesima brutta situazione che mette di nuovo in ginocchio tantissime realtà. Ma soprattutto moltissime persone che fanno parte di queste ultime. Passate parola. E se conoscete qualcuno che ne ha bisogno, che probabilmente non ha i social network o si vergogna a passare, venite a prenderlo e lasciateglielo fuori casa. Un abbraccio a tutti. Buona serata e speriamo in tempi migliori».

LE POLVERI E I BENEFATTORI

Il micropanificio Le Polveri di Milano, realtà gestita da Aurora Zancanaro, si è invece visto recapitare una richiesta da un misterioso sostenitore, questa volta in veste di benefattore. Sui social dell’attività, la titolare ha infatti riportato il seguente messaggio. “Vorrei prenotare due consegne a settimana per le prossime quattro settimane. Saranno quindi otto consegne da 2 kg ciascuna. Vi lascio libertà di scegliere gli elementi dalla vostra produzione (fate un grande misto di tutto). L’indirizzo di consegna è il vostro negozio, perché vorrei fosse una specie di cestino di pane “sospeso”. Voi decidete se donarlo a qualcuno e a chi donarlo. Vi conosco da qualche mese, anche se non sono mai venuto a trovarvi (vivo a Padova). Però mi dà gioia vedere il cuore e le idee che mettete nel vostro lavoro e vorrei che continuaste il più possibile, anche in mezzo alle difficoltà. Io ho la fortuna di avere avuto poche ripercussioni da questa faccenda e mi sembra la cosa più ovvia del mondo condividerla un po’. Attendo l’ammontare del conto e le coordinate per il pagamento. Grazie mille”. Belle parole per l’attività di Aurora Zancanaro, che commenta “Succede per fortuna anche questo”. E soprattutto, bellissimo gesto.

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