Design da mangiare

Design da mangiare

Creatività e attenta costruzione dei processi progettuali e produttivi: sono i due fondamenti del lavoro di I Food Design

I FOOD DESIGN

Tutti amano il design, ma talvolta si associa a pezzi unici di produzione artigianale che non consentono la produzione industriale e la serialità. Il design in senso stretto nasce sullo scorcio dell’Ottocento – vi abbiamo parlato di William Morris – per portare nelle case oggetti belli ma dal costo contenuto, possibile proprio grazie all’industrializzazione. Un gruppo di progettisti guidati da Paolo Barichella si dedica al food design dal 2002, e il loro lavoro è stato così rigoroso da aver permesso a questa specializzazione di entrare ufficialmente, dal 2006, nell’Associazione Disegno Industriale (Adi). Il team, battezzato I Food Designer e composto anche da Mauro Olivieri, Ilaria Legato, Marco Pietrosante e Francesco Subioli, progetta prodotti e strumenti legati al mondo del food. La loro filosofia è delineata negli 11 punti del Manifesto, consultabile su ifooddesigner.it. Pensiamo che alcuni dei loro progetti possano essere fonte di ispirazione per i professionisti della pasticceria e della ristorazione. Ne abbiamo scelti due, entrambi firmati da Mauro Olivieri.

CAMPOTTI

Tutto cominciò da una cena. Il designer osservò una giornalista americana “combattere una sfida con un piatto di paccheri: prendere misure e cercare equilibri per portarli alla bocca. Provò a tagliarli con i rebbi della forchetta, non senza un affronto a una cultura antica che fonda le sue origini troppo lontano per massacrarle!”. Era il 2010, e assieme al Pastificio dei Campi Mauro Olivieri si pose l’obiettivo di disegnare un formato di pasta dall’estetica originalissima ma che allo stesso tempo fosse in grado di raccogliere perfettamente il condimento. Sono nati così i Campotti, con le loro nove anse, una forma appagante, dimensione equilibrata. Tutti fattori che permettono di esprimere “rotondità e pienezza nella fase di masticazione e il giusto equilibrio con il condimento”. Il prodotto nel 2014 ha ricevuto la Menzione d’Onore al XXIII premio Compasso d’Oro. Quest’anno, per festeggiare il decennale, è stata realizzata una stampa in edizione limitata, disegnata ovviamente da Olivieri.

TERRE DALL’ITALIA

Quando si parla di eccellenze non si può prescindere dal termine “territorio”. Lo sa bene Roi, azienda ligure che lavora in particolare le olive taggiasche. Mauro Olivieri ha pensato per loro a un prodotto “che fungesse da narratore di un luogo”, e dei suoi dintorni. La linea Terre dall’Italia comprende le tre varianti Terraditaggiasca, Terradilanga, Terradiportofino, tuttte a base di cacao e con una texture “che ricorda la terra sia alla vista che al tatto, impregnando la bocca di sentimenti e matericità gustosa, ricca di memoria”. Gli abbinamenti, in particolare per Terraditaggiasca, sono sorprendenti: il cacao si sposa con le olive taggiasche, l’olio d’oliva extravergine, i pinoli e il limone. Ma è soprattutto il principio di base che vogliamo mettere in evidenza e che vale anche per il precedente esempio: la simbiosi tra estetica, messaggio comunicativo e funzionalità. I pilastri del design, insomma.

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