Consulenti per vocazione: Edouard Bechoux

Nel 1997 Edouard, dopo un’intensa formazione nel campo della pasticceria e della cioccolateria, approda nel laboratorio di Iginio Massari e proprio lì matura l’idea di partecipare a un’importante competizione. Con solo due mesi di preparazione alle spalle, vince il Sigep d’Oro e da quel momento inizia una serie di consulenze di successo ad Arezzo, Bergamo, Trieste, Mantova, Firenze e Napoli. Dopo 7 anni in Italia torna nella sua patria, in Belgio, dove fonda insieme alla moglie “Le chocolat d’Edouard”. Il suo innato talento nel campo della pasticceria e del cioccolato e il suo carisma hanno fatto sì che le sue consulenze siano ancora oggi attive in Italia. Nel 2003, a Florenville, ha organizzato la “Fête du chocolat”, manifestazione che ancora oggi attrae pubblico e illustri personaggi del settore. La sua attività di consulenza in tutto il mondo ha sviluppato in lui una grande flessibilità e un approccio multiculturale, la sua naturale apertura mentale e la sua creatività, hanno decretato il successo delle sue pubblicazioni di tecnica e marketing e di una figura riconosciuta come fucina d’innovazioni per se stesso e gli altri.

Qual è il valore aggiunto di una tua consulenza?

Il mestiere del consulente è quello di creare il successo degli altri, quindi prima di tutto deve essere in grado di capire la cultura del cliente, chiarirla allo stesso, studiare la location, l’identità del locale, comprendere le abitudini dei clienti, il tessuto economico in cui è inserita l’attività… solo così si può creare un prodotto che abbia successo. In questo senso è molto utile rivolgersi a consulenti che hanno viaggiato, in grado di cambiare campo d’azione, dal centrare i gusti di un target di nicchia al creare un prodotto che soddisfi le esigenze di un pubblico su larga scala.

Quali sono i problemi che riscontri più spesso?

Quando una cosa non funziona tutti si giustificano con tante scuse e quando una cosa invece ha successo, nessuno sa spiegarsi il perché (citazione di Eddy Van Belle – Puratos). Ma se c’è un problema vuol dire che c’è una soluzione, il punto critico può riguardare la qualità del prodotto, oppure l’organizzazione della produzione, la comunicazione, il formato dei prodotti, la presentazione. Il primo nemico di un artigiano è se stesso, nel senso che spesso tende a difendere il proprio prodotto, senza metterlo in discussione se non va. Bisogna essere capaci di valutare le cose con sguardo distaccato.

Qual è il vantaggio di essere anche titolare di una pasticceria?

La mia consulenza ha un approccio “olistico” verso il cliente: mi occupo non solo di ricette e metodo, ma anche di marketing, management e gestione delle risorse umane. Bisogna tenere alta la motivazione del personale coinvolgendolo nella gestione dell’azienda e valorizzando ogni figura, mettendolo nella condizione di esprimere al meglio le sue qualità. In più, servirsi delle competenze e valutazioni per migliorare l’andamento dell’azienda stessa. Ogni componente della squadra deve essere responsablilizzato in una determinata aerea e avere un certo margine di libertà, di cui dovrà fare rapporto. Ma tutto lo staff deve lavorare insieme, allo stesso livello.

Aiuti i clienti a inseguire una propria passione o il mercato?

A trovare il punto in cui le due cose convergono. Continuo a seguire i miei clienti in un percorso di crescita, dalla fase di start up all’accompagnamento. Mio compito è quello di essere inventivo e compiere ogni volta un passo in avanti. In questo senso si tratta di un ruolo molto impegnativo e carico di responsabilità che giustifica anche il prezzo.

L’intervista a Davide Malizia la trovate qui.

© Riproduzione riservata